In&OutPrimo Piano

Intervista “Su sardu In Iscola” alla Prof.ssa Maria Vittoria Migaleddu

Condividi

All’interno di sa truma de Tatari di ANS (Assemblea Natzionale Sarda), nel 2022 Maria Vittoria Migaleddu propone un’attività mirante a promuovere il sardo nelle scuole a partire dagli asili nido, magari quelli gestiti dai Comuni. Si cerca un contatto con gli amministratori e i consiglieri comunali di Sa Corona de Logu. Inizia così la preziosa collaborazione con Angela Simula, consigliera comunale di Olmedo.

Si entra in contatto con il Prof. Gianni Marras, Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Perfugas, che comprende anche le scuole di Martis, Laerru, Chiaramonti, Erula e Ploaghe, dove da alcuni anni è stato introdotto l’insegnamento del sardo nel curricolo della scuola per l’infanzia ed elementare.

Questo progetto prende avvio nell’anno scolastico 2016/17. L’insegnamento del sardo nella scuola dell’infanzia e in quella primaria, è stato inserito all’interno del 20% del monte ore scolastico complessivo che ogni istituto può scegliere di utilizzare in autonomia, previa approvazione degli organi collegiali.

L’obiettivo di questa sperimentazione era ed è, quello di consentire agli studenti di riappropriarsi della cultura del territorio e migliorare complessivamente le loro capacità espressive e cognitive, attraverso l’impiego veicolare di lingue diverse come il sardo, l’italiano e l’inglese. Il progetto, nella sua fase evolutiva, prevede una valutazione scientificamente rigorosa dei risultati di questa esperienza.

Da questi primi incontri nasce la volontà di istituzionalizzare questa fase iniziale, allargando il gruppo “Su sardu in iscola” alla collaborazione di quanti, prevalentemente insegnanti, amministratori comunali ed attivisti, ritengono che siano importanti le azioni in difesa del sardo e delle altre lingue della Sardegna e che sia fondamentale la loro trasmissione intergenerazionale partendo dalla scuola. A questo gruppo di persone, profondamente motivate a attivare un percorso di sperimentazione e di ricerca, presto si sono aggiunti l’associazione Spaciada sa bregungia con in prima fila Enrico Lobina, e la professoressa Antonella Sorace dell’Università di Edimburgo.

Nasce così il vero e proprio progetto, del tutto autofinanziato e su base volontaria, di “Su Sardu in Iscola” che nel mese di maggio del corrente anno scolastico ha anche raccolto i test e le altre prove per una ricerca che mira a valutare i risultati raggiunti dalla sperimentazione di Perfugas e i cui risultati saranno divulgati.

Ne parliamo con la promotrice e anima di questa straordinaria iniziativa la “storica” attivista del bilinguismo e dello studio della lingua madre professoressa Maria Vittoria Migaleddu, che da molti anni si batte per l’inserimento del sardo e delle altre lingue della Sardegna nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dalla materna. Forte dei risultati di numerosissime ricerche psicolinguistiche internazionali, sostiene da sempre l’importanza dell’uso delle lingue madri, spesso minoritarie, nello sviluppo cognitivo dei bambini e del contributo che le radici linguistiche rappresentano nella costruzione di un’identità culturale solida e capace di affrontare con maggiore sicurezza le sfide della società. Con l’auspicio che si possa uscire dalla logica volontaristica e individuale e che chi di competenza promuova e legiferi di conseguenza con gli opportuni finanziamenti, lo studio curricolare del sardo e delle altre lingue della Sardegna, lo studio della storia e della cultura locali, dell’ambiente e dell’arte. A partire dalla formazione obbligatoria dei docenti.

D: Ci puoi raccontare in sintesi la storia di questo progetto?

Il gruppo “Su Sardu in iscola” si è formato da una mia proposta all’interno del gruppo di Sassari di ANS (Assemblea Natzionale Sarda); poiché la prima ipotesi era quella di verificare la possibilità da parte dei Comuni di aprire asili nido dove poter utilizzare anche il sardo come lingua di comunicazione, ho contattato Angela Simula de Sa Corona De Logu, consigliera nel Comune di Olmedo. Dall’operatrice linguistica del Comune di Martis sono venuta a sapere che a Perfugas il Dirigente, Prof. Gianni Marras, da diversi anni aveva avviato, in via sperimentale, l’introduzione del sardo nelle scuole del suo Istituto. Da questi contatti ha incominciato a prendere corpo il gruppo “Su sardu in iscola” del quale, sin dall’inizio ha fatto parte il gruppo “Spaciada sa Bregungia” che ha partecipato a tutti gli incontro pubblici tranne quello di Sassari.

Quando due anni fa incontrammo (io, Gianni Marras e Enrico Lobina di Spaciada sa Bregungia) la Prof.ssa Antonella Sorace dell’Università di Edimburgo e responsabile di “Bilingualism Matters”, le proposi di fare una ricerca sull’esperienza di Perfugas (sin dall’inizio della sperimentazione la scuola aveva ipotizzato di verificarne i risultati con una ricerca ad hoc).

Abbiamo cercato una possibilità di finanziamento attraverso la Regione Sardegna e il Ministero dell’Istruzione ma senza risultati. Allora abbiamo deciso di fare una raccolta di fondi attraverso un crowdfunding, e grazie ad Angela Simula abbiamo potuto iniziarla con “Sa Corona de Logu

Ad oggi abbiamo raccolto circa 1000 euro e, aspetto fondamentale, abbiamo somministrato, io e soprattutto Gianni, tutti i test selezionati per la ricerca. Io e Gianni quantificheremo le risposte dei questionari sociolinguistici e una dottoranda dell’Università di Urbino, con una borsa di 500 euro, finanziata dai soldi raccolti con il crowfunding, quantificherà i risultati dei test (test che sono utilizzati, a livello diagnostico, in neuropsichiatria infantile). Al riguardo, grazie al Dott. Giovanni Marco Ruggiu, siamo in contatto con l’Istituto d Neuropsichiatri Infantile che è interessato alla ricerca.

Abbiamo anche deciso di rendere il gruppo più strutturato: abbiamo un indirizzo email susarduiniscola@gmail.com e io e Gianni siamo rispettivamente coordinatrice e vicecoordinatore del gruppo. Al nostro account sono correlati alcuni drive dove si possono postare materiali didattici, contributi di glottodidattica; relazioni su esperienze didattiche ecc. Abbiamo già 75 indirizzi e vorremmo mettere in piedi una rete di insegnanti.

Sulla politica linguistica e in particolare sulla questione dello standard abbiamo opinioni differenti ma, per ora, le abbiamo messe da parte perché per noi il problema più importante è la trasmissione intergenerazionale e, nel raggiungimento di questo obiettivo, la scuola ha un ruolo fondamentale. Il nostro gruppo è perciò da sempre aperto a chi vuole lavorare per questo scopo comune.

D: Insieme alla Corona de Logu è stato promosso un crowfounding per la raccolta di fondi dato che tutto il lavoro è sempre stato di natura volontaria e senza alcun contributo. La raccolta è ancora aperta? Ci puoi dare indicazioni in merito?

Si la raccolta è sempre aperta e vi invito a contribuire a questo crowdfunding per una ricerca molto importante che ha l’obiettivo di verificare se l’insegnamento sperimentale del sardo, introdotto nell’Istituto Comprensivo di Perfugas dall’anno 2016/17, ha comportato vantaggi nelle capacità espressive e nello sviluppo cognitivo degli studenti. Il prestigio internazionale dell’Istituzione che guida la ricerca è la garanzia della scientificità della metodologia utilizzata e dei risultati. Anche una piccola donazione è utile per raggiungere il risultato. Si può inviare un contributo al seguente conto bancario presso La Banca Popolare Etica:

Intestazione: Corona de Logu

IBAN: IT24J0501817200000016986333

Causale: Ricerca Plurilinguismo.”

 D: Il lavoro di sperimentazione e raccolta dati si è concluso ma resta ancora la fase conclusiva di elaborazione. Ci puoi spiegare in cosa consiste, rispetto agli obiettivi che vi siete posti, e chi ne è responsabile?

Abbiamo somministrato tutti i test selezionati con la supervisione dalla Professoressa Mirta Vernice dell’Università di Urbino e responsabile della sezione di Biligualism Matters presso questa Università. I test sono: due di comprensione linguistica; 1 test di misurazione del QI, le matrici Raven; il test delle ranette che verifica il livello di attenzione che inibisce azioni automatiche e che le ricerche internazionali indicano essere particolarmente sviluppato nelle persone bi/plurilingui. Infine lo Stroop Test che verifica la capacità di neutralizzare le interferenze e di cogliere l’informazione principale.

 D: Le leggi in vigore che dovrebbero garantire la tutela e la diffusione delle lingue minoritarie, come la legge italiana 482 /1999 o la legge sarda 22/2018, sono sufficienti a garantire “realmente” il sardo e le altre lingue della Sardegna a partire dalla scuola? Se qualche docente fosse interessato a chi deve rivolgersi?

Se esaminiamo la situazione ci rendiamo facilmente conto che ad ora queste leggi non sono state in grado di garantire l’insegnamento del sardo nelle scuole. Da anni la regione Sardegna gestisce i finanziamenti provenienti dalla Legge 482/99. I fondi ex Legge 22/2018, come dice il prof. Francesc Ballone, che fa parte del nostro gruppo “ Su sardu in iscola”, e che ha esaminato i dati sull’attuazione di questa legge, sono utilizzati principalmente per la valorizzazione della lingua (pubblicazione di libri, eventi ecc.).E’ decisamente meno importante il loro impiego per la trasmissione intergenerazionale del sardo nelle scuole. Per questo abbiamo organizzato incontri in paesi e città della Sardegna (Olmedo, Ossi, Villamar, Quartu e Sassari) nei quali presentiamo i risultati delle ricerche internazionali sui vantaggi del bi/plurilinguismo; la sperimentazione dell’Istituto Comprensivo di Perfugas e esperienze e materiale didattico.

Invitiamo tutti coloro che sono interessati (soprattutto gli insegnanti) a scrivere all’indirizzo elettronico  susarduiniscola@gmail.com per far parte di questo gruppo e per organizzare un incontro nei loro paesi o città.

D: Possiamo concludere con prospettive e iniziative future?

Come ho già detto, vorremmo organizzare una rete strutturata di insegnanti che diventi lo strumento di condivisione e scambio di esperienze e anche un gruppo organizzato in grado di dialogare con le istituzioni politiche a cui richiedere un impegno strutturato e costante per l’introduzione del sardo e delle altre lingue della Sardegna in tutte le scuole. Nel breve periodo organizzeremo la diffusione, soprattutto nelle scuole, dei risultati della ricerca che stiamo portando avanti anche per informare le famiglie sui vantaggi di un’istruzione plurilingue perché, come dice un proverbio sardo antico:”Ischire limbazos est sabidoria” “Conoscere linguaggi è sapere”.

di Ninni Tedesco dal blog “S’Indipendente”

 

 

Comment here