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Intervista Esclusiva a Martina Escana, alias Marty Dark Stories su Youtube, appassionata di True Crime

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Ajonoas ha avuto il piacere di intervistare Martina Escana, appassionata di True Crime, che attraverso il suo canale youtube, offre al pubblico online, il racconto delle storie di cronaca nera da lei accuratamente selezionate.
Chi è Martina e come nasce la tua passione per le notizie di cronaca nera?
Sono una ragazza di 27 anni con la passione per il True Crime, per le religioni e per la filosofia, materia che ho studiato all’ università, ma che rappresenta per me un vero e proprio modo di vivere, dato che davanti agli eventi della vita mi chiedo sempre quale sia il senso più nascosto delle cose. La mia passione per la cronaca nera nasce in maniera collaterale parecchi anni fa: avevo solo 12 anni quando conobbi la storia di Annaliese Michel, una ragazza tedesca la cui morte negli anni 70 sollevò un dibattito enorme tra chi sosteneva che la causa del decesso fosse da cercare nell’epilessia e nella malnutrizione per l’incuria genitori che la lasciarono morire di stenti e chi invece cercava nella possessione demoniaca la spiegazione a tutto quel male. Negli anni la mia vera passione è sempre stata sulle tematiche considerate soprannaturali e col tempo, complice anche il grande interesse per la cronaca della mia famiglia, ho iniziato ad ascoltare con attenzione il modo in cui chi mi circondava cercava il movente ai crimini più efferati. In modo naturale e quasi per hobby, mi sono trovata a raccontare vicende di cronaca nera ai miei cari. Quello che poi ho fatto è stato condividere questa passione su internet riscontrando un elevato numero di persone che, come me, si pongono parecchie domande e non si accontentano di rimanere in superficie!
Hai aperto il tuo canale youtube Marty Dark Stories, affidandoti quindi ad una forma di comunicazione digitale. Quali sono i pro e i contro di questa scelta?
Il lato più bello del comunicare online è la possibilità di arrivare a più persone in un tempo relativamente limitato. YouTube, a differenza di altre piattaforme social, permette di creare una community vera con un buonissimo livello di interazione tra le persone, ed anzi, questo è proprio il motivo che mi ha spinto ad aprire il canale: condividere la mia passione, portare avanti dalle riflessioni e scoprire cosa pensano le persone davanti ai fatti di cronaca nera affinché anch’io possa crescere e riflettere con loro. Il lato negativo della comunicazione digitale (in generale, non solo su YouTube) sta però nel fatto che spesso si possono fraintendere le parole, le intenzioni e le finalità di una narrazione e dunque spiegarsi al meglio è cosa assai più difficile di quanto avviene nella comunicazione classica. Questo perché tra le persone c’è un vero e proprio schermo fisico che bisogna essere in grado di demolire se si vuole veramente il confronto e la crescita.
Come scegli le storie da raccontare e come nasce la costruzione di un tuo video?
Ora come ora, i video mi vengono suggeriti sia da chi mi segue così che io possa raccontare loro storie alle quali loro sono particolarmente affezionati, mentre altre le ho scelte io perché sono vicende che hanno colpito me. La primissima fase di costruzione di un mio video consiste nel documentarmi attraverso il maggior numero di libri, articoli di giornale, servizi televisivi e podcast che trovo: osservo particolarmente come, di un determinato fatto, si è data la narrazione. Nella fase di ricerca delle fonti entro nella storia, mi faccio coinvolgere e difficilmente la vedo come un qualcosa di estraneo a me, perché ogni vicenda di cronaca nera ha qualcosa da insegnare nel bene e soprattutto nel male. Approfondita la storia, giro il mio video e procedo alla fase di montaggio i cui tempi ovviamente variano a seconda della lunghezza della storia. Dopodiché carico il risultato finale e arriva la fase più bella, ovvero quella del confronto. Devo dire che la fase più lunga è quella della documentazione perché una delle più grandi difficoltà è capire quali sono le notizie vere e quali no: Internet è pieno di articoli clickbait, nei quali in mezzo a cento bugie si racconta una sola verità. Spesse volte durante i miei video, ho dovuto mettere in guardia chi mi segue dal prendere con le pinze tante notizie. Le fonti principali rimangono comunque le tante pagine di sentenze giudiziarie che studio per provare a dare una narrazione che sia quanto più oggettiva possibile. Raccontata la storia per come è avvenuta, tutto quello che rimane è il modo in cui l’opinione pubblica ne ha parlato, un modo che non sempre coincide con quanto invece è successo davvero.
Esporsi sul web significa esporsi anche alle critiche di chi ti segue. Ti è mai capitato di ricevere delle critiche? Raccontati una tua esperienza in merito e come hai reagito.
Io credo che anche qualora una persona dovesse esporsi e parlare della cosa più dolce del mondo come per esempio di gattini, incorrerà sempre in commenti “negativi” e suggerimenti che non sempre sono costruttivi. Da poco però mi è stato fatto notare come io a volte sia prolissa e vada troppo nei dettagli, una critica questa, che tra l’altro mi è stata mossa altre volte ed è per questo che lavorerò per eliminare il superfluo e rendere la narrazione più piacevole possibile. La critica che però mi viene mossa più spesso riguarda il mio accento: provenendo dalla Sardegna e non avendo mai fatto un corso di dizione, chiunque apra un mio video capisce subito la mia regione di provenienza. Più volte mi è stato detto dai soliti due commentatori che se io non avessi questo accento darei al mio canale un taglio molto più professionale. Questa critica mi ha fatto riflettere sul fatto che la professionalità e la serietà  per taluni dipenda dalla cadenza, ma questa idea è molto lontana da quello che sento. All’interno dei miei video mi piace pensare che tutti gli spettatori siano vicini a me, mentre ascoltano una storia: se apri il mio canale YouTube è come se venissi a casa mia, ti sedessi davanti a me e bevendo qualcosa di caldo e ascoltassi una brutta storia da cui forse si può imparare qualcosa. Se io cambiassi accento è come se ti stessi invitando a casa di qualcun altro, insomma, non sarei io. La professionalità di una persona non dipende dall’accento, ma dalla capacità di saperti trascinare nella narrazione con un contenuto coerente e con modalità di narrazione chiara e fluente. Davanti a questa critica dunque semplicemente ne prendo atto e vado avanti.
Secondo te, perchè il genere del True Crime sta appassionando sempre di più l’opinione pubblica?
Credo che la cronaca nera apra a parecchie riflessioni su temi come la morte e la violenza, archetipi che per l’inconscio collettivo sembrano non avere senso e l’essere umano davanti a ciò che non si sa spiegare, per quanto brutto possa essere, ne rimane affascinato. La percezione che l’interesse per il True Crime sia aumentato sta solo nel fatto che vi sono più possibilità materiali per potersi informare, ma non credo che l’interesse in sé per sé sia variato rispetto a tanti anni fa.
Qual è il caso di cronaca nera che ti ha sconvolta di più e perchè?
Il caso di cronaca nera che mi ha sconvolta di più e che credo di non riuscire a trattare affatto sul mio canale è quello relativo ad Elisa Claps perché tocca degli aspetti che non riesco a “digerire” anche a livello fisico. È una storia che ho seguito tanto fin da quando ero un’adolescente. Ricordo benissimo il ritrovamento della ragazza nel 2010. L’idea che Elisa sia stata ingannata da un ragazzo e il fatto che la famiglia sia rimasta come sospesa nel vuoto, senza la possibilità di un lutto per 17 anni è qualcosa di aberrante per me. Sono tante le storie che mi hanno colpita, ma questa mi distrugge.
In conclusione, qual è la prossima storia che ci racconterai e soprattutto quali sono i tuoi progetti futuri relativi al True Crime?
Non dirò quale storia racconterò prossimamente perché due volte a settimana pubblico due video “a sorpresa”, ma posso dire che in futuro mi piacerebbe spostarmi anche in altre piattaforme. A livello comunicativo trovo il formato dei podcast, ma anche la televisione, strumenti di condivisione meravigliosi e spero vivamente di poterli conoscere bene a breve.
CANALE YOUTUBE: MARTY DARK STORIES
Per contattare Martina per eventuale collaborazione o suggerire qualche storia, scrivi a martydarkstories@gmail.com

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