“Insulti sessisti rivolti alla ministra Azzolina su un gruppo leghista”.
Questo quanto riportato sul profilo social di Facebook dalla stessa Ministra Azzolina. La denuncia da parte della Ministra è ben sottolineata dal post scritto e pubblicato meno di un’ora fa.
Polemizzare su come si governa va bene. Non essere d’accordo sulle scelte proposte, sulle incertezze e sull’incompetenze di chi ci governa, va bene. Ma gli insulti gratuiti, volgari, sessisti, omofobi, che denigrano la figura personale di un individuo non va mai bene. È così facile di questi tempi passare dalla ragione al torto. E spesso ci si dimentica che ogni causa messa procura un effetto di uguale o maggiore portata. Non mi soffermo a riportare i commenti scritti perché l’immagine di copertina, condivisa dalla Ministra sul suo profilo pubblico, parla da sé. Il commento della Ministra non lascia dubbi alla sua correttezza come donna. Perché i dubbi sulla sua competenza come ministro si possono avere, ma il sessismo no.
“Nessuna donna – scrive la Azzolina – dovrà mai più leggere commenti così infimi, subire attacchi volgari e abietti come questi. È e sarà la mia battaglia. E la faremo a scuola. Educando le nuove generazioni al rispetto dell’altro, uomo o donna che sia, al pensiero critico, allo scambio di idee fatto con i contenuti e non con la volgarità.
Provo molta pena – conclude Azzolina – per chi si esprime in questo modo e per chi alimenta questo tipo di reazione, parlando solo alla pancia e mai alla testa delle persone. È un sistema che va combattuto ed è lapalissiano che la scuola sia il naturale antidoto.”
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