La notizia è stata riportata dal quotidiano La Repubblica. Cinque deputati hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000 previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva: la segnalazione arriva dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inpas.
Una vergogna e una mancanza di rispetto per tutte quelle famiglie italiane che stanno affrontando veramente delle difficoltà economiche enormi.
Chissà quanti altri, oltre a questi “5 poveri furbetti” come li definisce sarcasticamente in un post su Facebook di Maio, hanno richiesto e ricevuto l’assegno. Sui social impazzano i commenti e i post pieni di rabbia. Tutti vogliono i nomi. Ma purtroppo la privacy impedisce di fare nomi e cognomi, anche se nelle ultime ore si inizia a fare il nome dei partiti di appartenenza. Stando alle indiscrezioni trapelate in ambienti parlamentari , sarebbero 3 della Lega, 1 del M5S e 1 di Italia viva. La caccia è aperta.
“La Repubblica – ha scritto su facebook il ministro degli Esteri Di Maio – parla di 5 parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà. Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente.
Questa pandemia ha fatto danni economici senza precedenti. Ci sono state persone che hanno perso il lavoro, aziende che hanno visto il proprio fatturato scendere in maniera drastica, attività che hanno chiuso senza più riaprire. E questi 5 personaggi invece di rispondere al popolo che li ha eletti hanno ben pensato di approfittarne.
I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore. Non importa di quale forza politica siano espressione. Mi auguro che anche le altre forze politiche la vedano come noi”. Conclude nel suo post Di Maio.
“Chiunque siano, immediata sospensione” chiede Matteo Salvini, leader della Lega.
“Posso dire che è una vera vergogna?”. E’ il commento su Facebook, del segretario del Pd Nicola Zingaretti
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