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Il ricordo di George Harrison, il solitario dei Beatles

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Erano George, John, Paul e Ringo. I “Fab Four”, i quattro ragazzacci di Liverpool che conquistarono il mondo in pochi anni con le loro canzoni, il loro stile che ha fatto moda, il loro impegno anche nel sociale. Per tutti erano The Beatles.

Oggi, di quel quartetto rock venuto su dalla classe operaia del Midland britannico,  nati nei sotterranei di The Cavern, ne restano solo due, Paul e Ringo, a tenere alto il ricordo di quei decenni di rock, minigonne, caschetti scuri e pantaloni a zampa d’elefante.

Tra tutti i componenti della storica band, quello che più di tutti è rimasto nei cuori dei veri fan dei Beatles era George Harrison che, oggi, 25 Febbraio, avrebbe compiuto 78.

A dispetto della predominanza compositiva della coppia Lennon/McCartney, rafforzata anche dalla loro rivalità (e quella tra le rispettive compagne), riesce comunque a ritagliarsi un significativo spazio nei Beatles: già in “Revolver” appaiono due sue canzoni, “Taxman” e “Love you too“, alle quali poi si aggiungono i grandi successi di “While my guitar gently weeps” composta per il White Album nel 1968, “Here comes the sun” e “Something” nel loro ultimo  e iconico album Abbey Road.

Harrison era quello più “mistico e spirituale” tra i Beatles, forse anche quello più schivo, veniva infatti definito un solitario. Nonostante passò i suoi ultimi anni di vita nella maniera più ritirata possibile, aveva scelto infatti di vivere isolato, in campagna o su un’isola, non bastò a proteggerlo da quel mondo che tanto gli aveva dato. 

Nel dicembre 1999 fu accoltellato per dieci volte da un folle entrato nella sua villa vicino Oxford e, se non fosse stato per la moglie, sarebbe rimasto ucciso come successe pure al suo amico John Lennon: la moglie Olivia riuscì a salvargli la vita rompendo una lampada sulla testa dell’aggressore.

Dopo la separazione del gruppo nel 1970, Harrison pubblica l’album, ALL THING MUST PASS, contenente il brano My sweet Lord, primo tra i lavori degli ex Fab Four a scalare i vertici delle classifiche.

Oggi, nonostante una malattia nel 2004 si è portata via uno dei protagonisti musicali tra i più importanti, resta il mito e le sue canzoni ad accompagnare il ricordo.

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