Queste misure “consacrano l’affluente ebraico come componente della cultura marocchina”.
Il Re Mohammed VI ha approvato mercoledì 13 luglio una riorganizzazione della comunità ebraica in Marocco, componente della cultura nazionale, durante un Consiglio dei ministri da lui presieduto al Palazzo Reale di Rabat.
Al termine di questo Consiglio, il ministro dell’Interno Abdelouafi Laftit ha presentato al Sovrano nuove misure riguardanti l’organizzazione della comunità ebraica marocchina, secondo un comunicato stampa del portavoce del Palazzo Reale, Abdelhak Lamrini.
Tali misure – “elaborate, in applicazione delle alte Istruzioni Reali” – “consacrano l’affluente ebraico come componente della cultura marocchina ricca dei suoi molteplici affluenti“, sottolinea il comunicato.
Le nuove disposizioni sono state redatte a seguito di consultazioni con rappresentanti e personalità della comunità ebraica.
La comunità ebraica marocchina, stimata oggi in 3.000 persone, rimane la più grande del Nord Africa, nonostante una massiccia partenza verso Israele dopo la creazione dello stato ebraico nel 1948.
Presente fin dall’antichità, rafforzata nel XV secolo dall’espulsione degli ebrei dalla Spagna, alla fine degli anni ’40 questa comunità raggiunse le 250.000 persone.
E’ stato istituito quindi un Consiglio nazionale della comunità ebraica marocchina, responsabile della gestione degli affari della comunità e della salvaguardia del patrimonio e dell’influenza culturale e di culto dell’ebraismo e dei suoi autentici valori marocchini.
E’ prevista inoltre la creazione di una Commissione di ebrei marocchini all’estero che “opera per consolidare i legami degli ebrei marocchini stabiliti all’estero con il loro paese di origine, per rafforzare la loro influenza cultuale e culturale e per difendere gli interessi supremi del Regno“.
I circa 700.000 israeliani di origine marocchina hanno spesso mantenuto legami molto forti con il loro paese di origine.
Infine, è stata creata una Fondazione dell’ebraismo marocchino, la cui “missione è promuovere e vigilare sul patrimonio immateriale giudaico-marocchino, salvaguardarne le sue tradizioni e preservarne le specificità“.
Questa nuova organizzazione dell’ebraismo marocchino arriva in un momento in cui il riavvicinamento tra il regno del Marocco e lo stato ebraico continua a un ritmo accelerato.
Di Belkassem Yassine
* La foto d’archivio del Re Mohammed VI durante una visita alla Casa della Memoria, un museo dedicato alla convivenza di ebrei e musulmani, a Essaouira in Marocco.
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