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Il racconto di Simonetta Uccheddu “Io, la bottiglia e la Vita” tra le mura della Tonnara di Portoscuso

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La serata dedicata al tema dell’alcolismo ha avuto luogo nella prestigiosa Sala Corpus della Tonnara di Portoscuso con una considerevole presenza di pubblico. Organizzata dal Gruppo Culturale Vergine d’Itria unitamente alla Parrocchia Vergine d’Itria e il patrocinio del Comune di Portoscuso sono intervenuti il Parroco don Antonio Mura, la dott.ssa Maria Paola Loddo, presidente del Gruppo Culturale Vergine d’Itria, il sindaco dr. Ignazio Atzori e l’Assessore Attilio Sanna di Portoscuso, il sindaco di Nuxis  Sig. Romeo Ghilleri, il dr. Giorgio Madeddu, Responsabile scientifico dell’Associazione Amici per la Vita, la Presidente dell’Associazione Amici per la Vita e autrice del libro “Io, la bottiglia e la Vita” Simonetta Uccheddu ed infine per l’Editore Il Pettirosso e relatore della serata Claudio Moica. L’introduzione del convegno è stata coordinata dalla dott.ssa Maria Paola Loddo dando la parola agli ospiti che hanno avuto modo di  congratularsi con Il Gruppo Culturale Vergine d’Itria per aver dato la possibilità al pubblico di un momento socio-culturale quale conoscenza e approfondimento sulla tematica sull’alcolismo. Inoltre, hanno espresso compiacimento alle strutture del volontariato che si occupano della comunità  sostenendo i portatori d’handicap e gli ingenti, l’assistenza ai minori, i tossicodipendenti e gli alcolisti, gli inabili e gli anziani.

Rilevante è stato l’intervento del dr. Giorgio Madeddu che ha relazionato il problema dell’alcol con particolare riferimento alle cause, sintomi, e danni della dipendenza. “L’alcolismo , – spiega il dott. Madeddu, – è una malattia cronica, recidiva  e realmente mortale. E’ un disturbo distinto dall’inadeguatezza, da parte del bevitore, dal sottrarsi a consumare alcol. Chi è alcolista perde il controllo  e  tende  a bere sovente grandi quantità di alcolici. Chi è malato di alcolismo aumenta nel tempo, una serie di gravi sintomi fisici e psicologici oltre a danni nell’ambito familiare, sul lavoro e nella vita sociale. I danni maggiormente rilevanti danneggiano  il cervello e il fegato, anche se  tutti gli organi possono essere compromessi dall’alcol. In particolare in gravidanza l’uso eccessivo  può danneggiare lo sviluppo del feto. Da un punto di vista psicologico, – aggiunge il dott. Giorgio Madeddu, – chi abusa di alcolismo può verificarsi irritazioni della personalità ed essere aggressivi. Si possono evidenziare un danneggiamento nelle capacità della memoria, dell’attenzione, della  concentrazione, ecc… . Inoltre l’alcol è causa di danni alla vita relazionale, familiare e lavorativa dell’individuo, con consueti litigi, perdita del lavoro e separazioni”.

Il convegno ha poi preso pieno titolo con la presentazione del libro di Simonetta Uccheddu a cura del relatore Claudio Moica. Tra domande e risposte, ha raccontato pagine della sua vita quando, ancora bambina fu costretta a diventare ben presto adulta. ” A dieci anni, – racconta Simonetta,- quando assaggiai la prima volta l’alcol a piccoli sorsi  mai pensai che mi avrebbe portato in vicolo di dolore e sofferenza. La società del tempo era radicata come se fosse una” corsia preferenziale” solo per gli uomini e in me, – commenta Simonetta, –  versavano paure, insoddisfazioni e dubbi e il mio tormento si scaricava sul bere; per me era un “rifugio” per trovare la pace.  Incontrai Giuseppe poi il matrimonio e le tre figlie ma l’alcol continuava ad essere il mio “amico” di vita! Poi la svolta dopo l’ultima figlia: una possibilità per ricominciare a vivere spinta dal convincimento di mio marito che mi è stato sempre accanto. Sono uscita dal tunnel dell’alcol grazie a quanti mi sono stati accanto, – aggiunge Simonetta, – la mia storia è una pagina di vita che racconto nel libro andata a lieto fine grazie a medici e assistenti sociali che mi hanno sostenuta affinchè potessi ritornare a sorridere alla vita! Il bene ricevuto ora viene ricambiato, attraverso l’ “Associazione Amici per la Vita-San Giuseppe” inducendomi in una volontaria della strada per aiutare altre persone”.

L’intervento di Claudio Moica, relatore della presentazione del libro edito da Pettirosso Edizioni,  è stato un intervento capace di far narrare dall’autrice un racconto commovente, una storia a lieto fine accompagnata più volte dagli applausi del pubblico. Non sono mancate due testimonianze di amici che hanno riacquistato la salute grazie a Simonetta, ai medici, agli assistenti sociali ma soprattutto grazie alla loro volontà di dare un risvolto alla loro vita allontanando la dipendenza dall’alcol e dalla droga.

Un convegno riuscitissimo grazie all’impegno di Maria Paola Loddo e del Gruppo Culturale Vergine d’Itria che ha visto coronare la serata come ringraziamento un omaggio floreale all’amica Simonetta.

Articolo di Leo Basilio Pusceddu

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