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Il Nas di Cagliari scompagina un traffico di sostanze dopanti. Due arresti e cinque denunce

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Erano partite nel 2020 le indagini a seguito di un sequestro di farmaci anabolizzanti rinvenuti in possesso di un soggetto gravitante nel mondo del culturismo, impiegati dallo stesso in funzione di alcuni concorsi agonistici nel settore. I Carabinieri del N.A.S. di Cagliari, al termine delle indagini condotte sotto la direzione della locale Procura della Repubblica e supportati dai militari del Comando Provinciale Carabinieri, la mattina di sabato 6 febbraio, hanno dato esecuzione ad una serie di perquisizioni personali e domiciliari scompaginando un consolidato sistema dedito al traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente, operativo su tutto il territorio regionale e con legami commerciali anche all’estero. Nel corso dell’operazione, i militari hanno tratto in arresto 2 persone, denunciandone altre 5 in stato di libertà, tutte indagate a vario titolo per detenzione di stupefacente (nandrolone, cocaina e marijuana), possesso di sostanze non commercializzabili sul territorio nazionale, e  per averne fatto uso in funzione di gare agonistiche. Nel dettaglio, le complesse investigazioni, condotte mediante tradizionali servizi di pedinamento e attività tecniche, hanno consentito di ricostruire il modus operandi rilevando che le sostanze dopanti, una volta illecitamente importate dall’estero in Italia, venivano commercializzate sull’intera isola, per poi essere destinate ad altri venditori e a sportivi ed atleti che le assumevano per migliorare le proprie prestazioni in occasione delle gare agonistiche. Ingenti le sostanze dopanti e stupefacenti sottoposte a sequestro al termine delle perquisizioni (252 fiale di nandrolone, sostanza ad azione anabolizzante e stupefacente, 378 fiale di sostanze anabolizzanti di varie specialità medicinali, 6.300 compresse, vari dispositivi per l’inoculamento, 10 gr. di cocaina e 110 di marijuana e materiale vario per il taglio ed il confezionamento), e  denaro per un valore di oltre 13.000 euro. Nel complesso il valore commerciale delle sostanze sequestrate, particolarmente dannose per la salute – sia sotto il profilo medico che per la capacità di alterare i regolari processi biologici dell’organismo, sia sotto il profilo psicologico – è di circa 85 mila euro.

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