Celebre in tutto il mondo per le sue opere caratterizzate da figure voluttuose e colori vibranti, è morto all’età di 91 anni il celebre scultore colombiano Fernando Botero. L’artista aveva sofferto per una polmonite e, nei giorni scorsi, era stato anche ricoverato in una clinica del Principato di Monaco – dove risiedeva – poi aveva chiesto di poter essere curato a casa.
Nel 1952, all’età di 20 anni, Botero vince un concorso per giovani artisti indetto dalla Biblioteca Nazionale di Bogotà e con i soldi vinti decide di partire alla volta dell’Europa e per ammirare con i suoi occhi i tesori artistici che offre il Vecchio Continente. in Italia, il giovane artista rimarrà particolarmente colpito da Giotto e dai maestri del Rinascimento, in particolare da Andrea Mantegna di cui riprodurrà alcune opere.
Lo scultore e pittore sudamericano ha fatto dell’abbondanza dei suoi soggetti il suo tratto distintivo, accrescendo il volume delle sue forme fino a renderle irreali e riempiendole con diversi strati di colore. Botero mediante la realizzazione delle sue opere ha voluto rappresentare un inno alla vita e, secondo lui, l’abbondanza di forme e di colore si rifà proprio a questo, oltre a trasmettere sensualità.
Nel 1958 ottiene la cattedra di pittura all‘Accademia d’arte di Bogotá e vince il primo premio al XI Salone con l’opera La camera degli sposi. Poi inaugura la Gres Gallery a Washington e vende tutte le sue opere il giorno stesso dell’inaugurazione.
Botero aprì nel 1983 uno studio a Pietrasanta, in provincia di Lucca, cittadina in cui trascorreva parecchio tempo; il legame con l’Italia è profondo, infatti la celebre scultura “Paloma”, nota come “l’uccellino”, realizzata nel 1990 venne donata dall’artista al Comune di Firenze, oggi collocata a Peretola, vicino all’aeroporto.
Comment here