Le due regioni con i dati più positivi sono La Sardegna e la Puglia, che hanno il 99,7% di chilometri di coste balneabili “eccellenti”.
Anche se a detta di alcuni presunti giornalisti il mare della Sardegna fa “schifo”, ci pensa chi è realmente accreditato a smentire le eresie di chi vuole alimentare polemiche. In questo caso sono state le Arpa/Appa (Agenzia regionale per l’ambiente/ Agenzia Provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia Autonoma di Trento) che fanno parte del Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente (Snpa). Le agenzie hanno confermato che per il 2020, l’Italia ha ben 5400 chilometri di acque di balneazione, di cui circa il 95% classificate come eccellenti.
La balneazione
Come si legge nella relazione “Con il termine “acque di balneazione” vengono indicate le acque marine, ma anche le acque dolci superficiali, correnti o di lago, nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata o non vietata. Dal 2010, con il Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116 e con la successiva pubblicazione del Decreto Ministeriale 30/3/2010 (G. U. del 24 maggio 2010 S.O. 97), l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione che regola la materia. Tale normativa è finalizzata alla protezione della salute umana attraverso il monitoraggio di due indicatori di contaminazione fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli).
Infatti all’inizio di ogni stagione balneare le acque di balneazione sono “classificate” secondo le 4 classi di qualità valide in tutta Europa: Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa.”
Acque di balneazione eccellenti
Le due regioni con i dati più positivi sono la Sardegna e la Puglia, che hanno il 99,7% di chilometri di coste balneabili “eccellenti”. Inoltre sono anche due delle regioni con la maggior estensione di costa, 1.400 km la Sardegna e quasi 800 km la Puglia.
Oltre alla Sardegna e alla Puglia sono nove le regioni che registrano oltre il 90% di chilometri di acque di balneazione eccellenti. La Toscana, l’Emilia-Romagna, la Liguria, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata e la Sicilia [N.B.: per quest’ultima regione il dato è relativo a 5 province su 8, infatti, non è stato possibile, al momento, reperire la classificazione delle acque di balneazione per le province di Agrigento, Catania e Messina. Informazioni reperite nel sito del SNPA].
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