Correva l’anno…1585. Era il 3 Marzo quando con la rappresentazione dell’Edipo re di Sofocle, venne inaugurato uno dei capolavori architettonici italiani: Il Teatro Olimpico di Vicenza. Una delle meraviglie artistiche della cittadina veneta, divenne patrimonio mondiale dell’Unesco tar il 1994 e il 1996, insieme alla città di Vicenza e alle ville palladiane. Questo teatro rappresenta il vertice assoluto della creatività di uno dei più grandi architetti italiani, Andrea Palladio che si ispirò dichiaratamente ai teatri romani descritti da Vitruvio. Commissionato nel 1580 dall’Accademia Olimpica, la sua progettazione fu iniziata nello stesso anno, ma il Palladio non riuscì ad ammirarne la realizzazione per l’improvviso sopraggiungere della morte.
L’interno simula l’ambientazione all’aperto dei teatri classici, con un monumentale proscenio rettangolare dai cui ingressi si dipartono a raggiera sette scene lignee prospettiche, raffiguranti le vie di Tebe, realizzate per lo spettacolo inaugurale dallo Scamozzi, altro illustre artista tra i maggiori esponenti dell’architettura veneta.
L’interno è decorato con 95 statue realizzate in pietra e stucco, rappresentanti i personaggi legati alla fondazione dell’Accademia Olimpica o del teatro stesso. La frons scenae d’ordine corinzio è ispirata allo schema degli archi trionfali romani a 3 fornici. Si notano la rappresentazione delle dodici fatiche di Ercole, lo stadio con la corsa delle bighe e o stemma di Vicenza, come a collegare la città con il grande mito romano.
Ancora oggi possiamo ammirare uno dei capolavori rinascimentali per eccellenza, considerato da sempre il primo e più antico teatro stabile coperto dell’epoca moderno, capace di rendere ogni commedia classica un evento suggestivo da lasciare il segno.
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