Luca Bindi, lo scienziato italiano che ha contribuito alla descrizione del più alto numero di nuovi minerali di tutti i tempi, fra i primi dieci ricercatori al mondo per numero di nuove specie mineralogiche descritte, sarà ospite dell’Associazione Mineraria Sarda, mercoledì 13 luglio alle ore 20.00 a Iglesias, nella sua sede in Via Roma n. 39.
Durante la serata, che si terrà negli spazi esterni alla storica palazzina che ospita da oltre un secolo l’Associazione, prof. Bindi presenterà il suo ultimo libro “Quasicristalli. L’avventura di una scoperta”, TAB, Roma 2021, 260 pp. con contributi di Barbara Gallavotti, Luciano Maiani e Marco Tavani.
Luca Bindi, ordinario di mineralogia e cristallografia dell’Università di Firenze, è direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Ricercatore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. Grazie ai suoi studi cristallografico-strutturali, che integrano la mineralogia con la più avanzata cristallografia, ha compiuto scoperte fondamentali che gli sono valsi numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali il Premio Presidente della Repubblica 2015 e il Premio Aspen 2018.
La scoperta del primo quasicristallo naturale ha ridefinito le scienze della terra, quelle fisiche, chimiche e dei materiali, ha avuto incredibile risonanza nella comunità scientifica internazionale e ricevuto due citazioni della Royal Swedish Academy of Sciences per l’assegnazione del Premio Nobel per la Chimica 2011.
Il libro racconta l’intricato e affascinante percorso che ha portato a cercare la prova sperimentale sull’esistenza dei quasicristalli, che in natura sembrava impossibile scovare: una spedizione che ha i connotati di un’avventura, ricca di fascino, incognite e difficoltà. Un viaggio fisico, umano e scientifico, che parte dall’Italia, attraversa gli Stati Uniti, arriva fino all’Estremo Oriente russo e strizza l’occhio allo spazio. Una ricerca intensa sui materiali proibiti e impossibili, che ha portato a una rivelazione che infrange dogmi e certezze consolidati in centinaia di anni.
Tra le collaborazioni internazionali del prof. Bindi si annoverano la Princeton University, la Harvard University e il California Institute of Technology. Per rendergli omaggio in seguito alle sue scoperte mineralogiche e planetarie, la comunità scientifica gli ha dedicato nel 2011 un minerale (lucabindiite) e nel 2018 un pianeta (Bindiluca). Fellow di prestigiose associazioni internazionali, tra cui la Mineralogical Society of America, è socio dell’Accademia dei Lincei.
Al termine della presentazione, che sarà moderata dall’ing. Massimiliano Manis, consigliere di presidenza dell’A.M.S., l’autore si intratterrà con i presenti per il firmacopie.
fonte: comunicato stampa
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