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Iglesias ci praxiri, Nebida no!

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È iniziata a giugno la campagna pubblicitaria del comune di Iglesias per valorizzare il suo territorio. Le immagini affisse all’aeroporto di Cagliari-Elmas e non solo, hanno riscosso un enorme successo, abbinato alle polemiche per il gergo utilizzato.

Al cartello che ritrae l’immenso faraglione di Pan Di Zucchero con la scritta “Iglesias ci Praxiri” potrebbe essere abbinata “Nebida No”.

Le foto che presentano la meravigliosa costa, danno l’impressione di coste tutelate, paesaggi mozzafiato e spiagge e strade messe in sicurezza.

La realtà è ben diversa. Evitando le polemiche sterili fine a se stesse, basta una semplice giornata al mare per comprendere che le immagini utilizzate non rappresentano la verità. I paesaggi mozzafiato ci sono tutti, mentre è assente la loro tutela. Un Comune dovrebbe valorizzare quello che la natura (e la politica) ha lasciato in dono, ma purtroppo negli anni mai niente è stato fatto.

Prendiamo una giornata tipo nella spettacolare spiaggia di Portu Banda, nella frazione di Nebida. Da più di due anni la caletta di Portu Banda era interdetta ai bagnanti, vietato l’accesso per il rischio di crolli. Nel luglio del 2019, l’Igea ha messo in sicurezza la spiaggia, facendo esplodere la parete rocciosa pericolante.

Oggi, per giungere in spiaggia, i bagnanti, devono scendere da una scala pericolante, senza paramani e con scalini alti, privi di barriere. Naturalmente non c’è un servizio di balneazione e di sicurezza, un bagno chimico, ma questo è il minimo.

Manca ancora l’illuminazione pubblica e i bidoni dell’immondizia non sono differenziati se non per il colore del coperchio. Ma quale sarà il colore giusto per la plastica, l’indifferenziata, il vetro, la carta? Non tutti i comuni utilizzano gli stessi colori per differenziare.

Spostandoci verso Masua, troviamo altre meravigliose calette selvagge e abbandonate. Appena si giunge nelle spiagge di Masua, si nota subito che le concessioni occupano la maggior parte della spiaggia, lasciando poco spazio a disposizione dei bagnanti (spiaggia libera). Ma questo a volte è un bene. Perché almeno gli operatori che gestiscono da anni i “bagni”, tutelano la spiaggia, pulendola, dando servizi ben al di là della semplice ristorazione, che il Comune non dà. Infatti basta spostarsi nella pineta, sempre di Masua, a ridosso del sito minerario di Porto Flavia, per rendersi conto di essere in un luogo altrettanto abbandonato. Non si trovano cestini dell’immondizia, nessun bagnino, strada e scale per raggiungere le meravigliose spiagge di ciottoli, sono pericolanti e fatiscenti.

Va bene la natura selvaggia e ben venga vivere le bellezze del posto, ma perché non prendersene cura? Dobbiamo attendere sempre il buon senso delle persone che spesso e volentieri abbandonano i loro rifiuti appesi agli alberi o nascosti dietro gli scogli?

Cosa dire delle strade?

Per la sicurezza delle strade interviene Federico Garau, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle.  In una nota Garau scrive “La stagione turistica Iglesiente è ormai iniziata da diverse settimane e come ogni anno, una delle mete più ambite è la costa di Nebida, meravigliosa frazione della città di Iglesias. Con i suoi incantevoli paesaggi e le sue attrazioni turistiche risulta come sempre una delle mete più frequentate e ricercate dagli iglesienti e dai turisti. Quest’anno però – prosegue il consigliere – la nota stonata è l’ormai sempre più evidente cedimento del manto stradale della Strada Provinciale 83, la più utilizzata per raggiungere la frazione di Nebida e la spiaggia di Masua.

Il tratto di strada infatti presenta degli evidenti cedimenti nel tratto che precede di qualche chilometro l’ingresso nel paese. Un cedimento importante che, visto il grande afflusso di veicoli durante questo periodo, non deve essere sottovalutato, ma anzi, deve essere monitorato quanto prima. Una situazione da non sottovalutare. Già qualche tempo fa quella strada ha subito degli interventi di manutenzione a qualche centinaio di metri di distanza, adesso il manto stradale ha subito un nuovo cedimento. È necessario che l’ente di competenza intervenga quanto prima. Segnaleremo il tutto in consiglio comunale al fine di far sì che il primo cittadino possa prendere carico della situazione e sollecitare a chi di dovere un rapido intervento. Non bisogna assolutamente trascurare il problema, la situazione va monitorata e risolta il prima possibile.” Ha concluso Garau.

In attesa di interventi urgenti, restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e/o dichiarazioni. 

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