L’imputato, 58 anni di Fluminimaggiore, è ritenuto l’esclusivo responsabile dell’incidente costato la vita all’85enne di Iglesias il 19 febbraio 2021: udienza preliminare il 14 giugno
Al termine delle indagini preliminari del relativo procedimento penale, il Pubblico Ministero della Procura di Cagliari dott.ssa Rossana Allieri ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio stradale, ritenendolo esclusivo responsabile della tragedia, per L. F., 58 anni, di Fluminimaggiore (Su), l’automobilista che ha investito Antonio Congiu, 85 anni di Iglesias (Su), mentre attraversava a piedi la strada sulle strisce pedonali, causandone la morte, e che era stato iscritto fin da subito nel registro degli indagati. Riscontrando la richiesta, il Gup del Tribunale cagliaritano dott.ssa Manuela Anzani ha così fissato per il 14 giugno 2023, alle 9.15, l’udienza preliminare di un processo da cui i familiari dell’anziano, affidatisi a Studio3A-Valore S.p.A., si aspettano un po’ di giustizia.
Il tragico incidente è successo il 19 febbraio 2021, alle 7.35 a Iglesias, lungo corso Cristoforo Colombo, subito dopo la rotatoria con via Melissa, ed è stato ricostruito dal dott. ing. Paolo Marcialis, il consulente tecnico a cui il Sostituto Procuratore ha affidato l’incarico di redigere una perizia cinematica per accertarne dinamica, cause e responsabilità: alle operazioni peritali ha partecipato e fornito un prezioso contributo quale consulente tecnico di parte anche l’ing. Stefano Ferrigno messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso il responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si sono rivolti i congiunti della vittima per essere assistiti.
I fatti
Quel mattino il signor Congiu che, nonostante l’età, godeva di ottima salute, era ancora attivissimo, oltre che del tutto autosufficiente, e, anzi, si occupava spesso anche di fare la spesa per i figli impegnati nel lavoro, era diretto proprio al forno vicino al luogo del sinistro per comprare il pane e ha attraversato la strada, provenendo da sinistra a destra rispetto alla direzione della vettura, che procedeva dal centro abitato verso la zona industriale, “regolarmente ben all’interno dell’attraversamento pedonale ivi tracciato, e opportunamente segnalato” precisa l’ing. Marcialis nella sua consulenza tecnica, aggiungendo anche che, al momento dell’arrivo dell’auto, l’ottantacinquenne aveva già ampiamente cominciato l’attraversamento della corsia opposta e si accingeva a iniziare quello della corsia su cui procedeva l’auto. Pur essendo le condizioni meteorologiche buone, il cielo sereno, il fondo stradale asciutto e la visibilità discreta, tuttavia, l’automobilista, che sopraggiungeva lungo Corso Cristoforo Colombo alla guida di una Alfa Romeo Giulietta, ha visto il pedone con grave e colpevole ritardo: l’indagato ha frenato soltanto al momento dell’impatto, falciando l’anziano mentre si trovava al centro della corsia che stava percorrendo con l’auto. Congiu è stato caricato sul cofano, ha sbattuto violentemente il capo contro il parabrezza del veicolo ed è stato proiettato a 13 metri di distanza, rovinando esanime sull’asfalto. Il resto, purtroppo, è tristemente noto: trasportato in ambulanza in gravi condizioni, in codice rosso, all’ospedale “Brotzu”, è deceduto nella stessa serata, troppo gravi i politraumi riportati.
L’unica causa individuata dal consulente tecnico d’ufficio per spiegare il ritardato avvisamento del pedone da parte di L. F. è il possibile abbagliamento dei raggi del sole basso all’orizzonte, dato l’orario di primo mattino e la direttrice est-sud est della vettura, “ma tale fattore penalizzante non dovette concretizzarsi improvvisamente, posto che l’autovettura procedeva secondo tale direttrice già da almeno diversi secondi. Il probabile abbagliamento, cioè, era un evento prevedibile e che, pertanto, avrebbe dovuto indurre all’indagato la riduzione drastica della velocità onde all’occorrenza poter arrestare il veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità” conclude l’ing. Marcialis, aggiungendo anche di non aver ravvisato a carico del pedone “alcuna violazione delle norme specifiche sancite dal Codice della Strada, avendo egli attraversato la carreggiata stradale servendosi regolarmente dell’attraversamento pedonale”: l’unica colpa del povero signor Congiu è stata dunque quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Di qui la richiesta di processo per l’automobilista accusato di aver causato la morte dell’anziano “per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e inosservanza degli art. 141 e 191 del CdS, non avendo tenuto una velocità adeguata alle caratteristiche e alle condizioni della strada (centro abitato con varie intersezioni e attraversamenti pedonali) e avendo omesso di fermarsi a dare la precedenza al pedone che transitava sulle strisce pedonali, investendolo” per citare l’atto del magistrato inquirente.
Chi era la vittima
Antonio Congiu aveva lavorato per tutta la vita come operaio all’ex Alumix nel polo industriale di Portovesme, ed era in pensione dal 1993. Nel giugno 2015 aveva perduto l’amata moglie ma non si era lasciato andare né perso d’animo ed era ancora il perno della famiglia, una presenza forte per i tre figli, Maria Laura, Roberto e Maurizio. I quali, attraverso Studio3A, sono già stati integralmente risarciti dalla compagnia di assicurazione della vettura, ma ora si attendono una risposta per il papà e per la loro grave perdita anche in sede penale.
Fonte: comunicato stampa
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