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Iglesias: a Casa serena i primi licenziamenti. Fabio Enne “Gestione carente”

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Tanto tuonò finche non piovve: da oggi nove lavoratori di casa Serena a Iglesias, addetti al servizio lavanderia e stireria,  dell’istituto per anziani si ritrovano fuori dalla ditta d’appalto per scadenza di contratto, disoccupati.

La situazione delicata che ormai da mesi, se non da anni, si riversa sulla casa che ospita gli anziani sta cominciando a diventare drammatica e la tanto paventata chiusura sembra sempre più vicina. Fuori dai cancelli i dipendenti che da oggi si ritrovano senza lavoro ma soprattutto senza risposte da parte delle istituzioni. Stefania Lochi dipendente ma anche rappresentate sindacale della Confsafi si dichiara preoccupata “Stiamo aspettando risposte che ancora non arrivano. Siamo fuori dalla struttura ma nessuno al momento è venuto per sostenerci, tantomeno il Sindaco Mauro Usai. Il lavoro che svolgevamo, con professionalità accertata, sarà svolto dagli OSS che chiaramente hanno un compito completamente diverso.”

Anche Fabio Enne, segretario regionale della Confsafi, non appare tranquillo dopo questo ultimo sviluppo e nonostante tutte le interlocuzioni avute con i vari enti e con il primo cittadino non si riesce a capire come si voglia risolvere almeno nell’immediatezza “In un momento difficile dopo la pandemia da coronavirus bisognava trovare una soluzione per garantire il lavoro ai dipendenti, specialmente ai lavoratori indiretti. La situazione di casa Serena è stata gestita negli anni in modo approssimativo, non è mai esistito un business plan che garantisse uno sviluppo della struttura anzi da 250 anziani si sono ridotti a 60. Una gestione del tutto carente che ha portato al collasso di una struttura che va valorizzata.” Una proposta da una cooperativa che avrebbe voluto appaltare il servizio pare sia stata presentata ai vari enti “Pur sapendo della situazione di casa serena – prosegue Enne – la cooperativa era disponibile ad assumere i dipendenti in attesa che venissero sbloccati i finanziamenti ma anche in questo caso non è arrivata nessuna risposta. A mio parere nessuno vuole risolvere il grave problema occupazionale ma anche degli anziani che ad oggi non sanno se potranno restare nella struttura oppure essere trasferiti altrove.”

In effetti la proposta di subentro è stata avanzata dalla cooperativa “Prima 2000” e in una lettera indirizzata al Sindaco di Iglesias e ad altri dirigenti il rappresentante Franco Cuscusa si è reso disponibile all’assunzione del personale e proseguire il contratto di appalto, impegnandosi a richiedere i pagamenti una volta che l’amministrazione comunale avesse stanziato le somme necessarie. La lettera datata 30 giugno probabilmente è al vaglio degli amministratori e forse nei prossimi giorni si pronunceranno.

L’amministrazione comunale, comunque, ha sempre dichiarato di voler terminare i lavori al Margherita di Savoia che dovrebbe ospitare gli anziani ma la regione ancora non si è espressa per un eventuale finanziamento. In questo rimpallo di richieste i primi lavoratori, da oggi, non avranno più lo stipendio in attesa del nuovo incontro con il prefetto che dovrebbe tenersi il 9 luglio e poter arrivare, in questo modo, ad una conciliazione.        

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