In Russia non è solo emergenza sanitaria ma anche per la crescente opposizione alle comunità dei testimoni di Geova. Una situazione sempre più grave che alimenta la preoccupazione e l’ansia delle comunità italiane dei Testimoni di Geova comprese le numerose di lingua russa che operano nella penisola. Lo scrive in una nota la congregazione “L’inasprimento delle autorità russe – scrivono i Testimoni – ha portato al raddoppio delle condanne per ‘organizzazione estremista’. Ecco alcuni numeri: nell’anno 2020 sono state intraprese 188 azioni penali che coinvolgono 147 fedeli; 39 persone, tra uomini e donne, sono state condannate in base all’articolo 282.2 del Codice Penale della Federazione Russa; 72 persone sono state incarcerate (44 si trovano attualmente dietro le sbarre); 477 abitazioni dei Testimoni di Geova hanno subito irruzioni (per un totale di 1.274 da quando, nel 2017, il verdetto della Corte Suprema ha liquidato gli enti legali dei Testimoni).” A causa delle tante violazioni dei diritti umani, fra cui l’incessante persecuzione attuata nei confronti dei Testimoni, la Russia è stata inclusa da UN Watch tra i “Top 10 Human Rights Abusers” (I 10 massimi violatori dei diritti umani).
Christian Di Blasio, portavoce dei Testimoni di Geova in Italia, ha commentato: “È scioccante constatare come, anche nel 2020, le autorità russe abbiano perseguitato – e, in molti casi, picchiato selvaggiamente – diversi pacifici testimoni di Geova colpevoli solo di professare, in casa propria, una religione ritenuta ‘sbagliata’. Oltre 70 Testimoni sono stati imprigionati. Molte autorità e media russi stanno facendo credere all’opinione pubblica che il verdetto della Corte Suprema del 2017 che ha liquidato gli enti legali dei Testimoni autorizzi anche a perseguitare i singoli fedeli. In questo modo la Russia si sta prendendo gioco sia della legislazione internazionale sui diritti umani sia della propria Costituzione, la quale tutela la libertà religiosa. Tutti i principali organismi internazionali che si occupano di diritti umani stanno protestando contro questi continui abusi, che, come ha sottolineato l’USCIRF, sono spesso frutto della ‘logica perversa della propaganda [dei gruppi] anti-sette’, molto attivi in vari paesi inclusa l’Italia. Si spera che nel 2021 ai Testimoni di Geova sia nuovamente permesso di svolgere liberamente le proprie attività religiose in Russia così come avviene in oltre 200 altri paesi in tutto il mondo”.
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