Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha deciso di cacciare dalle camere i suoi dipendenti accasermati privi di Green Pass, quindi tutti coloro che per varie motivazioni dormivano in caserma da oggi dovranno trovarsi un nuovo alloggio oppure dormire in macchina. L’associazione a carattere sindacale “SIM” dell’Arma dei Carabinieri e delle FF.AA., ha preso subito preso posizione a tutela di tutti coloro che hanno dovuto subire questa disposizione e si schiera “dalla parte dei diritti di tutti i militari esposti a eventuali discriminazioni e soprusi e non può tacere sul grave pregiudizio alla sicurezza che stanno subendo tutti gli italiani. Oggi l’Arma dei Carabinieri ha 122 positivi di cui 4 ricoverati in luoghi di cura, su 110 mila carabinieri. Dov’è la proporzionalità di un provvedimento che non tiene conto della specificità e importanza del lavoro delle forze di polizia? Oggi l’interpretazione del DPCM ci lascia esterrefatti nel punto in cui pone gli accasermati dell’Arma per strada e molti italiani privi di pattuglie su strada.
Migliaia di servizi per il cittadino sono stati soppressi: dai controlli del territorio alla ricezione delle denunce, dai codici rossi ai servizi antidroga, da quelli antimafia agli antirapina.
Il pugno duro del governo danneggia tutti indistintamente, dai vaccinati ai non vaccinati. Caos pubblico assoluto che non aiuta nessuno e che tutti subiscono, soprattutto in questo momento di stanchezza sociale.”
Tralasciando le motivazioni che hanno spinto ad adottare questa decisione il SIM “chiede con forza e nuovamente al Governo di rivedere le proprie scelte e, al Comandante Generale Teo Luzi, di comunicare chiaramente e senza mezzi termini, ciò che sta davvero accadendo nelle nostre caserme, in una Nazione che appare oggi purtroppo agonizzante, sia per il COVID sia per scelte discutibili al limite del comprensibile e non coerenti con l’idea di un’ Europa libera e civile. Il SIM Carabinieri chiede quale sia il prezzo da pagare per ritrovare quella serenità di un tempo dove nel peggio si stava meglio.”
Fonte e fotografia dal sito web del SIM
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