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I Carabinieri di Iglesias arrestano un 21enne di Oliena per coltivazione di marijuana ai fini di spaccio

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Stamattina ad Oliena i carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Iglesias, coadiuvati da colleghi della locale Stazione, hanno rintracciato e tratto in arresto un 21enne del luogo, imprenditore agricolo nonostante la giovane età, in ottemperanza all’ordine di esecuzione di una misura cautelare personale, disposta dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Cagliari per il reato cui all’art. 73 del DPR 309/90 – coltivazione di marijuana ai fini di spaccio. Il giovane, al termine delle notifiche e della redazione degli atti inerenti alla cattura, è stato tradotto presso la propria abitazione di residenza nella città barbaricina, ove espierà la misura agli arresti domiciliari.

A fine ottobre 2020 egli era stato denunciato dai carabinieri di Iglesias per aver allestito nell’agro di quel comune una piantagione di “cannabis sativa”, la cosiddetta “marijuana “legale”, che però di legale aveva ben poco. Da un primo controllo documentale, infatti, i Carabinieri avevano rilevato delle irregolarità che erano poi state confermate dalle analisi di laboratorio, effettuate in tempi rapidissimi dal RIS di Cagliari, che avevano consentito di calcolare un valore di THC (tetraidrocannabinolo), il principio attivo delle piante di cannabis, nettamente superiore ai limiti consentiti dalla legge per la coltivazione della marijuana light. Tutte le 5.020 piante, che avrebbero generato circa 19.000.000 di singole dosi di stupefacente, per un valore al dettaglio di circa 40.000.000 di Euro, sono state sottoposte a sequestro penale e poi distrutte. A vederle dall’esterno le piante sono morfologicamente uguali a quelle la cui coltivazione è consentita dalla legge per varie finalità, fanno entrambe parte dell’ampio genus della c.d. “canapa sativa”. Quindi basta farsi autorizzare una coltivazione lecita per poter porre in essere alla luce del sole una produzione di marjiuana, di “cannabis indica”. È la quantità di principio attivo che fa la differenza. Ma ai carabinieri il dubbio era venuto e si erano rivolti al RIS di Cagliari che in tempi rapidi aveva condotto gli accertamenti scientifici che hanno smascherato l’inganno e interrotto il businnes illegale. L’investimento di andare a coltivare canapa dal THC elevato non ha prodotto gli effetti economici sperati per il giovane coltivatore. L’auspicato ritorno dei giovani all’agricoltura in questa circostanza non ha prodotto gli effetti desiderati.

Fonte: Comunicato Carabinieri

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