Hertz è una società di autonoleggio che sta rischiando di fallire a causa della crisi generata dall’epidemia sanitaria provocata dal Covid-19. La stessa società ha reso noto di non esser stata in grado di pagare i canoni di leasing operativo in data 27 aprile. Hertz quindi ha il tempo limitato, fino al 4 maggio, per riuscire a trovare un accordo con i creditori. Il debito di Hertz alla fine del 2019 ammontava a 17 miliardi di dollari, quasi il doppio dei 9,3 miliardi di fatturato e pari a 15,8 miliardi netti. Dando uno sguardo ai dati, 13,4 miliardi sono prestiti obbligazionari garantiti dai veicoli mentre 3,7 miliardi altri prestiti societari e obbligazioni.
Hertz, trovandosi col fatturato ridotto al lumicino e al momento non in grado di tener testa ai costi, può sperare solo di salvarsi dal fallimento o tramite salvataggio pubblico o accordo con banche. Ricordiamo che all’inizio del mese di aprile circa 10.000 dipendenti sono stato licenziati.
La declassazione di rating MOODY’S
L’agenzia di rating MOODY’S ha declassato i titoli azionari di Hertz a CAA3 (rischio di credito altissimo), gli stessi della Grecia nel 2015 tanto per capirci. Il debito viene quindi considerato spazzatura, prossimo al default. Sul mercato è evidente perché le obbligazioni hanno raggiunto indici di “alto rendimento”, conseguenti a rischi di investimento ancora più alti. Il titolo 15 ottobre 2024 è salito ad una rendita del 121%.
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