A margine della sfida vinta contro il Bologna, il tecnico dell’Inter, Antonio Conte, ha parlato ai microfoni di Dazn.
Il 3-1 dopo aver subito il gol del Bologna certifica la vostra crescita?
“Il gol del 2-1 è arrivato in maniera inaspettata e dovevamo fare meglio perché altre volte abbiamo tenuto aperte partite che stavamo dominando. Quando molliamo un attimo rischiamo e anche oggi abbiamo concesso un gol che potevamo evitare”.
L’Inter è cambiata tatticamente, aspettate di più l’avversario?
“Il problema è che a differenza degli altri paesi, in Italia si gioca un calcio molto tattico. Abbiamo provato, anche oggi a volte proviamo l’aggressione alta. Stiamo lavorando bene per cercare l’equilibrio, prima provavamo l’aggressione molto alta e dava dei frutti ma gli avversari ti studiano, si preparano e quando porti quel tipo di pressione concedi qualcosa. Per questo motivo credo sia importante questo equilibrio con la squadra corta, con l’aiuto anche degli attaccanti. Adesso siamo più compatti e ci sentiamo più sicuri. Ma quello che abbiamo fatto in pasto è un bagaglio che ci serve quando dobbiamo forzare le partite”.
Hakimi è tornato devastante ma deve migliorare ancora un po’ in fase difensiva.
“Parliamo di un ragazzo di 20 anni con l’esperienza di due anni al Dortmund. In Germania il gioco è meno tattico e ti battezzano meno dal punto di vista delle doti individuali. Lui sta lavorando molto e ha capito la differenza tra Germania e Italia, è un calciatore che ha bisogno di lavorare perché ha ampi margini di miglioramento. Credo si trovi nella squadra giusta con l’allenatore giusto per diventare uno dei più forti nel ruolo. Queste prestazioni aumentano la fiducia così come qualche errore del passato potrebbe aver abbassato la sua autostima. Io devo lavorare con lui per farlo diventare tra i più forti nel ruolo”.
Lukaku può ancora crescere?
“Lui può ancora crescere, quando arrivato l’ho definito un diamante grezzo. Era arrivato dove è arrivato per qualità sue e lavorandoci può diventare tra i più forti al mondo. È sulla buona strada, abbina qualità fisiche da prima punta e capacità di corsa a campo aperto. Da questo punto di vista è unico, poi è umile, lavora tanto e si mette a disposizione della squadra. Sono contento di lui, di Lautaro e di Sanchez, che può essere più decisivo facendo qualche gol in più, ma arriva da due anni di inattività. Adesso sta trovando continuità e quando entra a partita in corso può sempre essere determinante e decisivo”.
Com’è il suo rapporto con Eriksen?
“Il mio rapporto con lui, così come con tutti gli altri, è ottimo. Non mi stancherò mai di ripeterlo, tutte le scelte che faccio sono per il bene dell’Inter.“
Va precisato che Eriksen è stato fatto entrare in pieno recupero nel finale di gara.
Successivamente, l’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic ha parlato a Sky Sport: “Non era il solito Bologna, forse non è passato il mio messaggio giusto. Non abbiamo cambiato modulo perché dovevano difendere, ma perché purtroppo non ho giocatori offensivi. Avevo solo un cambio che era Vignato, mettendo tutti dall’inizio non avrei potuto fare dei cambi. Magari è passato il messaggio sbagliato. Il primo tempo è stato equilibrato, il gol sicuramente ci ha tagliato le gambe. Abbiamo cercato di essere più aggressivi ma abbiamo preso subito il secondo gol. La cosa più importante è l’atteggiamento che non deve mai cambiare, ma oggi siamo stati meno aggressivi rispetto alle gare precedenti“.
“Dopo il 70′ puoi anche recuperare, ma devi avere qualcuno da mettere dentro. Io sono contento per i ragazzi della Primavera, abbiamo giocato a Milano facendo cinque cambi e quattro erano ragazzi della Primavera. Abbiamo fato quello che potevamo con i ragazzi che avevamo, giocare a San Siro è bello per loro, ma dovevamo fare di più e meglio nel primo tempo“.
“Si dice che il Bologna prende sempre gol, anche se difendiamo in dieci lo prendiamo sempre. Noi non possiamo giocare per non prendere gol, perché lo prendiamo sempre, dobbiamo giocare per segnare un gol più dell’avversario. Non possiamo giocare per difendere. Loro poi sono forti, non possiamo cambiare la nostra mentalità. Dobbiamo giocare ogni partita non pensando a non subire gol ma a segnarne uno in più. Siamo una via di mezzo che non serve a nulla“.
“È da due anni che è così, non è che mi preoccupa di più o di meno. Cerchiamo di mettere più gol possibili, se ognuno ne fai 6-7 arriviamo a salvarsi. Sicuramente se avessimo un giocatore da 15-20 gol sarebbero dei punti in più, ma non ce l’abbiamo, quindi dobbiamo giocare offensivi e segnare con più giocatori possibile. È da due anni che è così, ma abbiamo sempre giocato per vincere. Per ora va bene così“.
“Non escludo niente, ma se dobbiamo prendere qualcuno deve essere qualcuno che ci serve, funzionale. Se dobbiamo prendere tanto per prendere è inutile. Se non riusciamo pazienza, io faccio l’allenatore e devo allenare i giocatori che ho a disposizione. Poi se la società riesce a prendere quelli che servono tanto meglio, ma il mercato di gennaio è sempre difficile, rischi di prendere giocatori infortunati o che non hanno mai giocato. Io non voglio prendere tanto per prendere“.
”Abbiamo perso meritatamente, ma anche l’Inter non ha fatto niente di che. Quel gol alla fine del primo tempo ci ha tagliato le gambe, i ragazzi nello spogliatoio erano un po’ abbattuti“.
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