Dopo che l’Unione Europea ha congelato gli affari degli oligarchi russi, è iniziata la vera crisi anche nei paesi europei. A farne le spese, come spesso accade in questo casi, sono i semplici e onesti cittadini che si sono visti licenziare a partire da questa mattina in Sardegna. Gli oligarchi russi hanno deciso di licenziare la maggior parte dei dipendenti che lavoravano nelle loro lussuose ville in Costa Smeralda.
A dare l’allarme di quello che sta accadendo in queste ore è il segretario territoriale della Cisl Gallura, Mirko Idili: “Ho ricevuto decine di segnalazioni da persone alle quali è stato comunicato che da lunedì non dovranno più recarsi al lavoro – dice Idili, – A ricevere il benservito da finanzieri e industriali proprietari di decine di ville e immobili della Costa Smeralda sono stati manutentori, giardinieri, addetti alla sicurezza, amministratori. E insieme ai licenziamenti arrivano anche disdette a raffica a numerose imprese edili locali impegnate in lavori di riqualificazione e manutenzione delle proprietà immobiliari dei magnati russi. La nostra è una realtà nella quale vi è un’ingente presenza di capitali e investimenti, sotto forma di sontuose ville e mega yacht che fanno capo a tante società riconducibili ad oligarchi, finanzieri e milionari russi”, chiarisce Idili.
In “forse” anche la stagione turistica estiva 2022.
Infatti, secondo l’Osservatorio Sardegna turismo, in Gallura, trascorrono le vacanze oltre 40mila russi, per un totale di 220mila presenze. “Il 2020 in Gallura è stato l’anno nero per l’occupazione – riprende il segretario -, -60% di assunzioni rispetto all’anno precedente per colpa della pandemia. Il rischio che anche per il 2022 si possa prefigurare una stagione con una grave flessione di occupati è concreto. Nelle prossime ore chiederemo un incontro con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e con tutte le istituzioni competenti al fine di fare le più opportune valutazioni e mettere in atto le conseguenti azioni di tutela nell’interesse di questi padri e madri di famiglia”.
Fonte: stampa nazionale, Ansa
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