Pietro Fanni è nato a Gonnesa il 12 Agosto del 1917 e tra pochi giorni festeggerà il suo compleanno. Centoquattro candeline per celebrare una vita lunghissima costellata da momenti di gioia ma anche di dolore.
Tutti i giorni fuma qualche sigaretta e il piacere della buona cucina non gli manca. C’è qualche dolorino alle ossa ma vista l’età tutto sommato non disturba più di tanto. L’unico rammarico quello di dover utilizzare un girello di sostegno oppure le stampelle per affrontare i tragitti più lunghi come quello per attraversare la strada e sedersi sul muretto di fronte a casa per prendere una boccata d’aria e stare in compagnia di qualche amico o con qualche familiare.
Sette figli e una moglie che purtroppo da tanto tempo non c’è più “ma che ho amato fino all’ultimo giorno.” Il signor Pietro ha fatto il minatore abbandonando poi la miniera per trasferirsi fuori dall’Isola, a Genova, dove ha lavorato come muratore fino all’età della pensione per poi ritornare in Sardegna, a Gonnesa, suo paese natale, dove tuttora vive in compagnia di suo figlio Giorgio di settantadue anni.
Appassionato di sport, ziu Pietru ha praticato il ciclismo fino a quando, parecchi anni fa e in età già avanzata, un incidente sulle strisce pedonali gli ha causato la rottura di una gamba. Episodio questo che l’ha obbligato poi a dire addio alla bicicletta appendendo il caschetto e la borraccia al chiodo.
I grandi festeggiamenti per Pietro Fanni si erano già svolti nel 2017 in occasione del compimento dei sui primi cento anni alla quale ora se ne aggiungeranno altri quattro e che di fatto mandano in soffitta l’antico augurio Sardo “ A CENTANNUSU ”, e a tutti gli effetti entra ora nella classifica degli uomini più longevi d’Italia.
Non bastava essere nato durante la prima guerra mondiale e aver vissuto in pieno tutto il periodo del fascismo e la seconda guerra mondiale; non bastava aver vissuto nel periodo del Regno D’Italia fino al 1946 per poi diventare dopo il referendum cittadino della Repubblica Italiana; non bastava essere diventato Comunitario Europeo; non bastava aver visto l’inizio e la fine della guerra fredda. Alla sua veneranda età, dopo aver visto cambiamenti e guerre, ha dovuto vivere anche le difficoltà dell’attuale pandemia e di sicuro ne uscirà vincitore come ha fatto in tutta la sua vita.
di Luca Norco
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