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Gonnesa: addetti alle pulizie della Carbosulcis in stato di agitazione

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Dalla giornata di ieri le lavoratrici e i lavoratori occupati nel servizio di pulizia del sito industriale della Carbosulcis nel Comune di Gonnesa, sono in stato di agitazione.

Motivo della protesta, che anche stamane si è articolata di fronte ai cancelli, il cambio d’appalto avvenuto a partire dal 1 luglio a favore dell’azienda Aurea Servizi Srl di Forlì, che si sarebbe aggiudicata il nuovo contratto con un sostanziale ribasso rispetto alla base d’asta iniziale. E in virtù di ciò, denunciano le organizzazioni sindacali presenti sul posto, avrebbe comunicato ai lavoratori la sua volontà di effettuare un taglio nel contratto dei nuovi dipendenti di almeno il 30%, che si potrebbe esplicare in una diminuzione delle ore lavorative mensili per ognuno di essi.

Una prospettiva completamente rigettata dalla Fiscascat Cisl e dalla Filcams Cgil che, per bocca del Segretario Territoriale Aldo Manca, ha definito tale decisione ingiustificata. Anche perché dalla prima interlocuzione avvenuta ieri con l’amministratore unico della Carbosulcis, Francesco Lippi, sarebbe emerso che il capitolato d’appalto sarebbe mutato solo leggermente rispetto alle condizioni precedenti. Ma non abbastanza per giustificare un taglio così oneroso delle condizioni contrattuali dei lavoratori.

Tesi in parte confutata dall’azienda che, contattata da noi telefonicamente, ha dichiarato, tramite il proprio Amministratore Christian Fruscione, di essere totalmente in regola. In quanto l’offerta di partecipazione alla gara d’appalto, ancorché effettivamente al ribasso, sarebbe stata strutturata seguendo le tabelle nazionali di produttività adottate per stabilire le prestazioni dei singoli lavoratori; e quindi un’eventuale diminuzione nelle ore di lavoro per i dipendenti sarebbe pienamente giustificata perché coerente con il numero totale delle maestranze e rispetto al valore complessivo di aggiudicazione dell’appalto in riferimento ai servizi da garantire.

Inoltre l’Ad della società Fruscione, ha affermato che nessuno dei lavoratori fermi ai cancelli avrebbe in realtà ancora sottoscritto formalmente il contratto di lavoro con Aurea Servizi, e che quindi essi almeno giuridicamente non sarebbero ancora da considerare a pieno titolo suoi dipendenti. Fattore questo che sarebbe di freno per il prosieguo normale della discussione con il sindacato.

A ogni modo, per trovare una soluzione e comprendere meglio i termini della questione, i rappresentanti sindacali titolari della vertenza hanno chiesto un incontro urgente con la dirigenza aziendale allo scopo di analizzare nel merito il nuovo capitolato d’appalto e verificare se sussistono realmente le condizioni di maggior svantaggio comunicate dalla società. La riunione potrebbe tenersi anche in videoconferenza nelle prossime ore o al massimo giorni.

Nel frattempo i dipendenti non stanno prestando servizio anche perché ancora mancherebbero i dispositivi di protezione individuale e le attrezzature per poter espletare al meglio le proprie mansioni. L’azienda su questo punto avrebbe dichiarato di essersi già attivata per risolvere la situazione e dotare gli operatori degli strumenti adeguati.

Ma un altro spiacevole episodio ha preoccupato e non poco i lavoratori e le rispettive rappresentanze sindacali, ovvero quello della scelta della società di servizi di inviare ieri mattina due dipendenti a effettuare le pulizie dentro il sito industriale approfittando dell’assenza momentanea, di fronte ai cancelli, delle storiche maestranze. Una scelta sicuramente adottata per rispettare il contratto con la committente e per garantire il servizio di pulizia nell’ex complesso minerario, ma che ha scaldato gli animi dei lavoratori in stato di agitazione e delle organizzazioni sindacali che hanno protestato contro questa decisione sollecitando anche la Carbosulcis a farsi garante del rispetto delle norme di legge e dei contratti nazionali, come quello multiservizi che proprio all’articolo 4 sancisce che ove si verifichino cambi di appalto e non ci siano modifiche sostanziali nella conformazione del capitolato, ai lavoratori debbano essere garantite le identiche garanzie contrattuali del passato.

 

Un punto sul quale i Segretari Territoriali di Fisascat Cisl e Filcam Cgil, Cristina Melis e Aldo Manca, visto il ripetersi di analoghe problematiche ogni volta che si verificano cambi di appalto in qualsiasi realtà aziendale del territorio, non intendono assolutamente indietreggiare ricercando compromessi penalizzanti per i propri associati. Anche perché spesso i lavoratori dei servizi sono proprio coloro che operano in condizioni meno garantite e con stipendi più bassi della media.

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