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Gentiloni: “Per l’Italia non è il momento del ritorno all’austerità”

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BRUXELLES – L’Italia nel suo piano per la resilienza e ripresa per accedere al Next Generation Ue ha fatto “bene sui grandi obiettivi strategici, un buon lavoro anche dal governo precedente, ma ci sono ancora passi avanti necessari non solo nel precisare gli investimenti e sui tempi dei traguardi da raggiungere, ma soprattutto sul lato delle riforme”: fra queste “concorrenza, tempi della giustizia civile, efficacia della pa, evasione fiscale”. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni durante il Forum Ansa su ‘Un nuovo Patto Ue per la crescita’. Gentiloni ha chiarito che sui piani nazionali “nessun Paese è indietro” e si è augurato che “almeno per alcuni” il prefinanziamento del 13% possa essere erogato prima della pausa estiva, “ma è una lotta contro il tempo: prima di tutto è in mano ai parlamenti nazionali che devono ratificare le decisioni”.

Per Paesi ad alto debito come l’Italia “non è il momento del ritorno all’austerità, ma occorre che evitino di prendere decisioni che mettono vincoli permanenti di debito cattivo”, ha affermato Gentiloni rifacendosi alla distinzione, fatta al meeting di Rimini la scorsa estate dal presidente del Consiglio Mario Draghi, fra debito buono e debito cattivo. “E’ molto importante che l’Italia e i Paesi ad alto debito continuino a sostenere le loro economie“, ha comunque affermato Gentiloni ricordando l’appello, al G20 finanziario della scorsa settimana, di tutti i Paesi a non ritirare troppo presto le misure di sostegno alla crescita.

“L’Italia, a nostro giudizio, ha fatto un buon lavoro nel convergere su quelle che sono le grandi priorità che la Commissione Ue ha voluto mettere per il piano di rilancio e resilienza, e cioè sulle transizioni ambientale e digitale”, ha spiegato Gentiloni. La convergenza delle proposte italiane “non è un omaggio formale”, perché il rispetto degli impegni su green e digitale “è la prima delle priorità per noi”, ha sottolineato l’ex premier, aggiungendo che “l’Italia ha molto da guadagnare da queste due priorità”.

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