ROMA – “Il Financial Times, il più importante giornale economico del mondo, oggi dice che c’è un’Europa a due velocità. E la cosa paradossale è che quelli che secondo il FT vanno più veloce, e in parte è vero, sono quelli per i quali si usava quella pessima etichetta di ‘Pigs’ (maiali, in inglese-ndr) cioè Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Corrono molto di più dei frugali, se vogliamo andare per etichette. Perché invece Germania, Svezia, Finlandia e Austria sono in recessione. Ok, vedremo. Penso che queste distanze in parte sia attenueranno”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, soffermandosi, durante un’intervista su TV 2000, maggiormente sul caso specifico della Germania.
“Il problema della Germania è abbastanza semplice. Primo, non c’è più la l’ombrello americano assoluto. Due, sull’energia non c’è più il gas russo a buon mercato. Tre è il commercio: il commercio con la Cina non si è interrotto, per fortuna, ma l’idea che quel commercio potesse cambiare le sorti delle nostre economie, su cui si è basata l’industria tedesca chimica, automobilistica e di altri settori, è in crisi. Non è che queste tre cose riguardino solo la Germania – ha proseguito – ma certamente in Germania sono presenti in modo clamoroso. La Germania ha fatto una scommessa sulla Cina, sulla Russia e sul fatto che ‘alla fine gli americani ci proteggono’. E queste tre questioni oggi sono molto, molto fragili”, ha concluso Gentiloni.
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