ROMA – «Un incontro proficuo e simbolico, vista l’approvazione dell’ACN 2019-2021 oggi in Conferenza Stato-Regioni, ed essenziale per porre sin da subito le basi del nuovo atto di indirizzo in vista della discussione per il rinnovo del prossimo ACN. Un segnale concreto della volontà di stringere i tempi, del quale lo ringraziamo, viste anche le questioni delicatissime che andranno affrontate». Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, commenta con soddisfazione l’incontro tenutosi stamani a Via Parigi (sede della Conferenza delle Regioni) con Marco Alparone, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità.
Da oggi, vista l’adozione dell’Intesa in Conferenza Stato-Regioni, pertanto l’ACN sancito è vigente per le parti normative ed economiche, ricordando che gli arretrati contrattuali andranno versati entro 60 giorni. Un definitivo ok arrivato – come più volte chiesto da Fimmg – in tempi rapidissimi: soli 56 giorni dalla firma della preintesa.
«Di questo ringraziamo tutti gli attori coinvolti – prosegue Scotti – nella consapevolezza che l’entrata in vigore dell’ACN è essenziale per chiudere il cerchio su questioni centrali per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale, quali l’attuazione del PNRR e del DM77 che definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e, più in generale, per l’essenziale evoluzione della medicina generale. «È cruciale che si continui a lavorare in tempi strettissimi – avverte Scotti – così che si possa dare presto avvio alle trattative per chiudere anche il prossimo ACN e, in questo modo, garantire ai cittadini un’assistenza di prossimità sempre più efficace e proattiva, e attrattività e sicurezza per tutti i giovani medici che debbono poter scegliere un futuro professionale certo contrattualmente e non continuamente in discussione su questioni come ruolo giuridico e altro».
In particolare, il leader Fimmg ricorda la centralità che sul prossimo tavolo dovranno avere l’Assistenza domiciliare integrata e la residenzialità, ma conclude Scotti, «dobbiamo ricordare sempre che il problema centrale è oggi quello della carenza dei medici di medicina generale, per la quale occorrerà mettere rapidamente in campo soluzioni efficaci che non possono risolversi solo nel contratto se non inizia una seria attenzione a questo tema da parte di chi ha responsabilità politica e di programmazione nella formazione medica».
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