Ancora l’ennesima accusa da parte di un genitore a un professore che cerca in qualche modo di educare un giovane nel rispetto delle regole scolastiche e più semplicemente invogliare a svolgere l’attività assegnata. Questo quanto basta a trasformare un genitore in un paladino della “salvezza alla maleducazione”. Il fatto è accaduto al professore Giangiacomo Contini, 65 anni, con 40 anni di carriera da insegnante e allenatore di atletica leggera in varie società alle spalle, che viene dapprima segnalato per un provvedimento disciplinare, non andato a buon fine, e poi querelato dalla madre della ragazza.
Il fatto
Il 10 novembre del 2017, alla scuola media Diotti di Casalmaggiore (Cremona), il professore, durante l’ora di educazione fisica in palestra, fece inginocchiare nella posizione da ostacolista (una gamba poggiata con il ginocchio a terra, l’altra tesa all’indietro, N.d.R.) un’allieva perché, lei, irritata, si rifiutò di eseguire un esercizio, definendolo «stupido».
Il professore è stato assolto con formula piena, perché «ci fu un fraintendimento»: non fece inginocchiare la studentessa per umiliarla e punirla, ma «per spronarla, per imparare dai suoi errori, indirizzarla a livello educativo, non certo per offenderla o farla stare male». Il professore le chiese anche scusa, ma non bastò. La madre decise di querelarlo.
“Se dovesse passare il messaggio che costituisce un illecito penale richiamare un’allieva per un comportamento ritenuto irrispettoso, ci troveremmo di fronte all’impossibilità materiale di educare i ragazzi nel loro percorso di crescita”, ha sottolineato l’avvocato Marco Mainini, difensore del professore.
Fonte: Corriere della Sera
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