Il mondo del surf fa sentire la sua voce in quanto rammaricati per essere stati dimenticati nella nuova ordinanza del Presidente Christian Solinas. I surfisti sardi scrivono al governatore e all’assessore al Sport, Andrea Biancareddu, per mettere in evidenza le loro desiderata e lo fanno richiamando un rapporto redatto dal Politecnico di Torino, presentato dal Coni al Ministero per le politiche Giovanili e lo Sport, in cui si specifica che lo sport acquatico e a rischio 0. “Il surf – si legge nella lettera – è uno sport individuale la cui caratteristica principale è proprio la distanza interpersonale. Nell’ordinanza n. 20 del Presidente della Regione, del 2.05.2020, che disciplina la ripresa delle attività sportive individuali a partire dal 4.05.2020, emergono precisazioni in merito alla pesca sportiva e subacquea ma non vi sono precisazioni su altri sport acquatici individuali quali il Surf, il WindSurf, il Kitesurf.” Nel rapporto citato il Surf risulta essere uno sport Olimpico con rischi di contagio pari a zero e quindi gli sportivi chiedono “la possibilità di ottenere delucidazioni in merito alla facoltà di praticare il surf lungo le coste sarde, nel pieno rispetto delle norme e delle disposizioni per la tutela della salute.” Gli sport acquatici in Sardegna creano un importante indotto economico e turistico e negli ultimi anni la disciplina del surf ha raggiunto alti e prestigiosi livelli, sia in ambito nazionale che internazionale. In Sardegna grazie al favore del vento quasi sempre presente la rende come principale meta ambita nel Mediterraneo da numerosi atleti affermati a livello mondiale e nel proprio nel Sulcis sono presenti almeno due spiagge, Portobotte nel comune di Giba e Puntatrettu nel comune di San Giovanni Suergiu, praticate dai surfisti di tutto il mondo.
Probabilmente la risposta si troverà nei prossimi giorni tra le FAQ della Regione.
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