Il Re Mohammed VI, accompagnato dal Principe Ereditario Moulay El Hassan e il Principe Moulay Rachid, ha ricevuto martedì 20 dicembre nella Sala del Trono del Palazzo Reale di Rabat, i membri della Nazionale di calcio, dopo la loro brillante prestazione nei mondiali di Qatar 2022. L’udienza riflette l’Alta sollecitudine con cui Sua Maestà il Re ha costantemente circondato i giovani e il particolare interesse che il Sovrano accorda al settore sportivo in generale e al calcio in particolare. Durante questa udienza, il Sovrano ha decorato con Ouissam Reali il Presidente della Federazione Reale marocchina di Calcio, Fouzi Lakjaa, l’allenatore della squadra nazionale, Walid Regragui, e i giocatori della squadra nazionale, che erano accompagnati dalle loro madri.
Il conferimento degli Ouissam Reali è esteso a tutto lo staff tecnico e medico della Nazionale.
In questa occasione, i membri della squadra nazionale hanno consegnato al Sovrano dei souvenir in segno di gratitudine al Sovrano per il suo sostegno durante questa competizione mondiale. Una foto collettiva di ricordo è stata presa.
L’accoglienza da parte del Re dei giocatori accompagnati dalle loro madri è un omaggio reso a queste donne marocchine che hanno radicato nei propri figli i valori del patriottismo, del sacrificio e dell’appartenenza nazionale. È anche l’espressione del posto che il Sovrano concede alle donne marocchine come pilastri della famiglia e della società in generale.
I Leoni dell’Atlante sono stati, dunque, accolti e acclamati per il loro coraggio e spirito combattivo, con grande feste popolari dal loro arrivo all’aeroporto di Rabat, passando dalle principali piazze e viali fino al Palazzo Reale dove sono stati ricevuti e premiati dal Re Mohammed VI.
Con una prestazione storica senza precedenti negli annali del calcio, per un Paese nordafricano, africano, arabo e musulmano, i Leoni dell’Atlante sono classificati quarti ai Mondiali di Qatar 2022.
Così il Marocco ha lasciato la sua impronta in questa competizione, suscitando entusiasmo e un fervore raro in tutto il mondo, che ha trasceso le frontiere, le spiritualità e les differenze geostrategiche.
I Leoni dell’Atlante hanno brillato mostrando i valori universali che fanno la forza del modello marocchino, sotto la lungimirante Guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI, ovvero l’audacia, la forza di convinzione, la disciplina, la solidarietà e l’altruismo, oltre al rispetto per gli altri e i valori famigliari.
Questo modello universale, così portato dall’Undici Nazionale, come segno distintivo del Regno Marocchino nel concerto delle Nazioni, è stato più volte evidenziato attraverso l’entusiasmo e le celebrazioni suscitate dalle vittorie del Marocco in questo Mondiale, da Tel Aviv, a Gaza, dal Cairo a Parigi, passando per New York, Milano o anche Dakar e Khartoum.
Il celebre quotidiano americano “New York Time” ha brillantemente sottolineato che “qualunque sia il vincitore della Coppa del Mondo, questa Coppa del Mondo è stata quella del Marocco”.
L’exploit dei Leoni dell’Atlante ha rappresentato, collettivamente, una pietra miliare psicologica per i paesi africani, arabi e musulmani e, più in generale, per le presunte piccole nazioni a cui è permesso sognare di far parte delle grandi piazze.
L’exploit dei Leoni dell’Atlante consacra il Marocco come un Paese storicamente pioniere che indossa con orgoglio i colori del Maghreb, dell’Africa e del mondo arabo-musulmano.
I Leoni dell’Atlante sono diventati motivo di orgoglio per marocchini, arabi e africani, che continuano a esprimere la loro soddisfazione per i risultati della selezione marocchina, dopo aver sfidato diverse “potenze” del calcio mondiale e dato speranza a paesi precedentemente emarginati nel mondo del calcio, per credere nella vittoria e creare sorpresa.
Con i loro successi, i Leoni hanno segnato la storia del calcio e hanno spinto diversi paesi, così come persone di diversi campi, a credere nelle potenzialità del Marocco e dei marocchini.
Lo spirito combattivo dei giocatori marocchini, molti dei quali hanno insistito per rigiocare le semifinali e i quarti di finale, nonostante gli infortuni e la fatica causata dalle partite, ha suscitato interesse per l’originalità stessa dell’appellativo “Leoni dell’Atlante” e restaurato l’immagine del calcio marocchino, a livello internazionale, con i valori ancestrali ancorati nella società marocchina come la fede, la pazienza, la perseveranza, la benedizione dei genitori, la competitività, la solidarietà, lo spirito di famiglia…
Il percorso della Nazionale di calcio, avendo promosso tutto ciò che riguarda il Regno del Marocco, ha generato un interesse senza precedenti per la cultura marocchina, il patrimonio storico, il dialetto marocchino ma anche per il potenziale economico e turistico, le prospettive di investimento e le infrastrutture, in particolare nel calcio… che ha così proiettato il Marocco ai vertici dei paesi avanzati in diversi campi.
Le notevoli prestazioni dei giocatori della nazionale, elogiate all’unanimità, e soprattutto dai maggiori club internazionali, hanno fatto luce sulle capacità dello staff nazionale e dei membri dell’accademia Mohammed VI di Calcio, ormai considerata dai marocchini dei paesi africani, come un esempio da seguire e una scuola completa, che dà speranza ai giovani africani di brillare negli eventi calcistici internazionali.
La grande rete di campi di calcio locali di prossimità, frutto di una politica volontarista portata avanti per diversi anni da Sua Maestà il Re, è un investimento sui giovani talenti in tutto il Marocco. Questi campi facilitano ai giovani e ai club di quartiere l’accesso a strutture conformi agli standard.
Di Belkassem Yassine
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