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Eurallumina: Confsafi “Ripresa produttiva condizionata dalle istituzioni”

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Sono trascorsi 12 anni dalla fermata produttiva dell’Eurallumina di Portovesme e ad oggi pare non ci siano notizie incoraggianti per la ripartenza. A sottolinearlo sono Fabio Enne, segretario Regionale della Confsafi, e Enrico Atzei, Segretario Generale della FSCA Chimici  “Sembrava una semplice e temporanea fermata produttiva – scrivono i sindacalisti – quella discussa in sede di Ministero dell’industria, circa 12 anni fa, seguita dallo spegnimento dei macchinari che dal 12 marzo 2009, vedono lo Stabilimento fermo e oggetto di attenzioni lstituzionali, altalenanti e fino ad oggi inutili al riavvio della produzione. Possiamo sostenere, senza paura di smentita, che la fabbrica, è ancora chiusa a causa della più disarmante indifferenza da parte del Governo, anzi, dei Governi. Sono state sviluppate diverse ipotesi per rendere competitivo il processo produttivo di Allumina, e seppure rinunciamo a far parte dei fautori di possibili scelte tecniche, piuttosto che di altre, rileviamo che fra tutte è dominante quella della non decisione, mantenendo ferma la prospettiva di ripresa produttiva e sociale costituita dalle centinaia di lavoratori e lavoratrici, che troppo spesso sono stati male utilizzati e diabolicamente illusi. “

Tutti gli addetti ai lavori attendono che il Governo si pronunci per la ripartenza dello stabilimento e “sulla possibile soluzione tecnica e sull’utilizzo del GAS, indispensabile al riavvio produttivo” invece  “prosegue nella sua negligente e sconcertante indecisione, ribaltando le proprie responsabilità verso la Regione Sarda, che a dire il vero, anch’essa non brilla di efficienza. ln conclusione tutto si trasforma in una inefficienza vergognosa con Ie tanto promesse e attese autorizzazioni, ma, orfane nell’ assunzione di Responsabilità lstituzionale, perpetrando nell’ennesimo tradimento verso le maestranze e dell’Economia Territoriale, perché, l’incapacità colpevole nei confronti dell’lndustria è la stessa che ferma lo sviluppo anche in tutti gli altri settori del turismo, del commercio, nell’agricoltura e nei servizi.

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