CAI e C.N.S.A.S. invitano alla prudenza ed al rispetto delle regole, parola d’ordine vietato improvvisare in montagna!
A “Fase 2” iniziata, mentre l’Italia si sta preparando alla riapertura delle attività e ai liberi spostamenti in regione, sono già molti gli sportivi e gli escursionisti che si sono avventurati sulle montagne vicino a casa. L’emergenza non è ancora terminata ma con prudenza ed ottimismo stiamo tornando alla normalità, questo non toglie che dobbiamo adottare tutte le misure necessarie consigliate.
Siamo stati fermi a lungo, costretti a non uscire dalle nostre abitazioni, dobbiamo quindi riprendere gradualmente la tanto attesa attività in montagna, senza esagerare.
Riprendiamo a passo lento, che poi è da sempre il passo dei montanari, “rispettiamo le regole e rispettiamoci” tenendo bene a mente una serie di semplici raccomandazioni che ci hanno fornito il Club Alpino Italiano e il C.N.S.A.S. (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) della Sardegna.
“Sono necessari una accentuata cautela e l’adozione di comportamenti responsabili, che innanzitutto significano rispetto del distanziamento fisico e svolgimento delle attività in maniera individuale o in compagnia delle persone conviventi” spiega il CAI.
Il Club alpino italiano ha quindi predisposto le raccomandazioni essenziali rivolte non solo ai soci, ma a tutti i frequentatori delle terre alte:
a) Rispetta puntualmente le disposizioni adottate a livello nazionale e territoriale (regione e comune), con particolare riferimento alle limitazioni imposte e alla adozione di comportamenti come le distanze e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, a tutela tua e degli altri.
b) Valuta correttamente le tue capacità e condizioni fisiche, oltre a quelle dei familiari che vengono con te, considerando gli effetti del lungo periodo di forzata inattività e scegliendo itinerari adeguati, preferibilmente al di sotto del tuo livello abituale; assumi diligentemente ogni più opportuna informazione sul percorso, sulle previsioni meteorologiche e sulla presenza di strutture di accoglienza aperte ed eventuale riparo.
c) Considera le limitazioni territoriali ai trasferimenti come l’occasione per andare alla scoperta delle valli e dei borghi più vicini, uscendo dalla spirale abitudinaria di privilegiare in molti la stessa località, scoprendo così bellezze inaspettate e sempre rispettando la natura, evitando concentrazioni pericolose di persone e limitando gli spostamenti.
d) Scegli un rifugio come meta, non per trovare in quota ricercatezze di pianura, quanto piuttosto una cortese accoglienza, consigli competenti e la sobria qualità di una ristorazione che esprima i sapori tradizionali di quella particolare zona di montagna; ricorda che il rifugista presidia un territorio prezioso e assicura i contatti per i soccorsi: collabora con lui e attieniti alle sue indicazioni per assicurare distanziamento e igiene; è importante la prenotazione.
e) Evita le attività più impegnative e che richiedono l’uso di attrezzature alpinistiche in comune e distanze ravvicinate con altri: la pazienza di oggi renderà ancora più gratificanti queste attività in un futuro non lontano.
f) Percorri con lentezza e prudenza l’itinerario che hai scelto, segui i sentieri segnalati e quando incontri altre persone mantieni la distanza e usa la mascherina.
g) Ricorda che in caso di incidente l’eventuale soccorso, già impegnativo per i luoghi, è reso ulteriormente critico dalla necessità di proteggere chi viene soccorso e quanti soccorrono, dal pericolo di contagio da coronavirus: per questo mantieni alta e costante la tua attenzione, risveglia i sensi assopiti.
h) Considera sempre che i luoghi che per te sono occasione di svago e benessere, rappresentano la “casa” delle popolazioni che in quelle montagne vivono, contribuendo a mantenerle ospitali, e che il tuo comportamento influisce sulle loro condizioni di vita e di salute.
Gavino Canu, Vice Presidente del C.N.S.A.S. della Sardegna, ci ha elencato una serie di criticità ma anche di accorgimenti per una buona ripartenza sui nostri amati sentieri e sulle pareti delle montagne della sardegna.
“Vorrei invitare, a nome della delegazione regionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, tutti gli escursionisti e gli sportivi che torneranno sulle nostre montagne in massa ad essere cauti” ha commentato Canu.
“Non dobbiamo avere fretta – continua il responsabile -iniziamo con sentieri e pareti semplici per poi, con una progressione, affrontare quelli più complessi. Due mesi lontani dalle nostre amate montagne ha reso tutti noi più lenti, basti pensare alle lunghe giornate passate in casa spesso davanti al PC. Nel frattempo la natura si è ripresa i suoi spazi, le piogge hanno creato qualche dissesto, il territorio stesso è mutato lontano dagli occhi di chi giornalmente lo vive. Dietro l’angolo può esserci un albero caduto, uno smottamento o più semplicemente un sentiero non più visibile. Per questo sconsigliamo le uscite in solitaria e invitiamo tutti ad affiancare una guida esperta che verificherà prima percorsi, meteo e attrezzature”.
In Sardegna ogni anno lo C.N.S.A.S. esegue circa 80 interventi tra recuperi degli infortunati e ricerca in superficie di escursionisti dispersi, tre gli elicotteri in attività. Le zone “rosse” sono certamente quelle nella regione dell’Ogliastra (conosciuta anche come Barbagia Trigònia) e la costa orientale, i sentieri che si affacciano sul mare sono tra i più frequentati ma certamente anche i più insidiosi perché esposti e spesso stretti.
Gli ospedali sono ancora sotto scacco ed il personale sanitario è ancora molto impegnato sul fronte Codiv-19, evitiamo di impegnarlo per una nostra leggerezza.
Consigliamo di scaricare la app GeoResQ e di attivare la funzione “Posizione”, in questo modo il sistema è in grado di fornire le coordinate geografiche del punto in cui l’escursionista si trova, la loro precisione e l’indicazione della località più vicina riportata dalla cartografia. Consente inoltre di verificare il corretto funzionamento dell’antenna GPS e la presenza della connettività dati. Queste informazioni potrebbero essere estremamente utili per i tuoi amici o per gli enti di soccorso.
Per la tranquillità di amici e familiari è consigliata l’attivazione della funzione “Tracciami” che offre anche la possibilità di seguire la traccia da casa durante le escursioni. Solo a seguito di un’esplicita richiesta di soccorso per mancato rientro, i dati delle tracce saranno accessibili alla centrale operativa GeoResQ che potrà quindi verificare il percorso ed aiutare i soccorsi a localizzarti più facilmente.
La funzione “Allarme” consente l’invio immediato della richiesta di aiuto e della posizione alla centrale, la conditio è la copertura telefonica per la connessione dati.
In caso di emergenza il numero da contattare in Sardegna è il 118
In questo momento di generale difficoltà il rispetto delle raccomandazioni che abbiamo raccolto equivale ad attenzione per sé e per gli altri, oltre che per le nostre amate montagne e per i suoi abitanti.
Buona montagna a tutti!
Photo e video credit C.N.S.A.S. Sardegna, si ringrazia Gavino Canu per la preziosa collaborazione.
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