L’ombra della crisi, conseguenza inevitabile dell’attuale emergenza sanitaria internazionale causata dal Codiv-19, non risparmia chi possiede e chi lavora con gli animali, dal pet al cavallo da corsa.
Se i proprietari dal canto loro devono fare i conti con il bilancio familiare, che oramai dopo 20 giorni di blocco quasi totale delle attività, inizia a vedere il segno meno dall’altra le attività legate ai pet (pensioni per piccoli animali, pet-therapy, allevamento e addestramento) e agli equidi (sport equestri, ippica, turismo equestre) si trovano ad affrontare una crisi irreversibile.
Tutte le misure emesse per contenere l’emergenza epidemiologica hanno di fatto paralizzato il bel paese con famiglie intere recluse con i redditi dimezzati, con gli anziani soli nelle loro case, con le attività ferme, e quel che è peggio con prospettive per il futuro poco rosee.
Sebbene tutto si sia fermato improvvisamente, la natura ha continuato il suo corso riprendendosi qualche spazio e un po’ dell’equilibrio che l’uomo le ha sottratto, e così i nostri amati pet che continuano a richiedere le nostre attenzioni nonostante tutto.
I piccoli animali da compagnia si chiederanno probabilmente perché ci vedono così spesso ma felici che riserviamo loro più attenzioni, più coccole e qualche uscita quotidiana in più. Con qualche accorgimento sull’alimentazione e l’uso dei prodotti disinfettanti, che ricordiamo essere nocivi per la cute ed il pelo, loro passeranno questa quarantena senza grosse conseguenze almeno fino a che le famiglie potranno mantenerli.
Più complessa e preoccupante è la situazione dei cavalli, dal giorno in cui tutta l’attività sportiva si è fermata con l’obbligo di chiudere tutti gli impianti e interdire l’accesso anche ai proprietari, le associazioni e le società sportive non hanno più entrate fatto salvo quelle che derivano dai cavalli in pensione.
Questi splendidi animali, indipendentemente dal settore in cui vengono impiegati, richiedono costi fissi imprescindibili come quelli per l’acquisto di foraggio, concentrati, integratori, lettiera, assistenza veterinaria e interventi del maniscalco.
Il training quotidiano anche se rallentato va mantenuto, i cavalli sono animali tanto belli quanto delicati ed è impensabile poterli lasciare chiusi in un box per settimane intere, pertanto a meno che non si abbiano a disposizione ampi paddocks, vanno movimentati per il loro benessere psico fisico e questa responsabilità in questo momento ricade tutta su gestori e tecnici che si devono occupare dei soggetti di privati e dei ponies e cavalli della scuola.
La Sardegna è terra di cavalli, sul territorio si contano numerosi centri che abbracciano discipline diverse, molti sono piccoli e spesso lavorano stagionalmente con attività legate al Turismo Equestre, questi sono tra quelli che sono già in sofferenza e hanno difficoltà a garantire il sostentamento degli animali.
Qualcuno come Daniele Deidda, titolare dell’Asd Karalis Horse, ha fatto appello alla generosità degli appassionati avviando una campagna con GoFoundMe per l’approvvigionamento della materia prima per mantenere i cavalli del centro in queste settimane di chiusura dell’attività.
Il mondo delle corse in piano è fermo e attende ancora i premi del 2019, il calendario gare è sospeso e senza una data certa di ripresa non si possono fare i conti dei danni che la stagione 2020 subirà di conseguenza.
Abbiamo intervistato Andrea Rossi, titolare del C.I. Is Alinos di Maracalagonis, che gestisce con alcuni collaboratori 73 tra ponies e cavalli:
“Ci ha colti impreparati questa dannata emergenza, chi se lo sarebbe mai immaginato, un giorno prima avevamo tutti gli allievi in campo pronti per una stagione agonistica oramai alle porte, il giorno dopo abbiamo dovuto comunicare a tutti di rimanere a casa tra la tristezza e le lacrime dei più giovani e la disperazione dei proprietari allontanati dai propri animali. Persone abituate a prendersene cura, perché questo non è uno sport come un altro non finisce quando termina l’ora di allenamento qui ci sono in ballo i sentimenti, i sacrifici, le rinunce, una vita intera spesa per il proprio cavallo. Con il mio staff ci siamo trovati a gestire più di settanta soggetti, una quindicina della scuola, gli altri di privati, ognuno di loro con personalità ed esigenze diverse. Abbiamo pensato di costruire subito nuovi paddocks per lasciarli fuori all’aria aperta a turno mentre movimentiamo gli altri alternando il lavoro alla longia con la giostra; il carico emotivo e di lavoro è notevole abbiamo anche cavalli giovani e anziani che hanno bisogno di attenzioni particolari e
mancando i proprietari è tutto sulle nostre spalle.”
Oltre lo Sport ci sono poi le attività che impiegano cavalli, asini e cani come la Pet Therapy e la Riabilitazione Equestre, attività impiegate quotidianamente da équipes di professionisti per migliorare la qualità della vita delle persone che, per cause e condizioni
diverse, possono trarre grande beneficio dall’incontro e dal contatto con un animale oppure hanno lo scopo di migliorare la salute dei pazienti trattati o le attitudini sia comportamentali, mentali ed emotive degli stessi. Di queste grandi proprietà attribuite agli animali si parlava già nel 400 a.C. quando Ippocrate scriveva dei benefici terapeutici dell’attività fisica nello specifico con gli equidi.
Per salvaguardare il grande lavoro che ogni giorno questi animali svolgono è necessario che si intervenga al più presto con sostegni economici dall’alto per garantire loro il benessere e la serenità che meritano in attesa che le porte delle strutture si aprano di nuovo e tutto torni alla normalità anche se lentamente.
Spesso l’essere umano dà per scontato tutto ciò che ci donano nel quotidiano, ma quello che fanno per noi è molto di più se pensiamo che solo con la loro vicinanza ed il loro sguardo fanno bene alle nostre anime!
#andràtuttobene
Si ringrazia @Diego Skamperle, autore dell’immagine in apertura
Comment here