“Le recenti proposte di strategie energetiche per la Sardegna emerse sugli organi di stampa che ipotizzano un’ulteriore forte riduzione dell’apporto del gas in Sardegna preoccupano perché mettono in discussione scelte che giunti a questo punto dovevano essere consolidate.” Lo dichiara il consigliere regionale della Lega, Michele Ennas, e specifica che “ Il tema in discussione non è solo quello della transizione energetica ma il tipo di sviluppo che si vuole dare all’isola. Lo scenario che prevede l’elettrificazione totale della Sardegna, in questa fase, con le attuali infrastrutture, è incompatibile con quelle che sono la necessità del settore industriale e produttivo della Sardegna. Oggi è fondamentale che assieme agli obiettivi stabiliti dalla Comunità Europea si tuteli con forza il nostro sistema produttivo e la possibilità di creare nuove imprese in Sardegna. L’annunciata chiusura della centrale ENEL di Portovesme nel 2025 crea ripercussioni negative occupazionali che non possono essere accettate in un territorio già fortemente colpito dalla crisi occupazionale e che risultano bilanciate da prospettive occupazionali ad oggi presenti solo sulla carta. Lo spegnimento della centrale, in assenza di uno scenario energetico che è ipotizzabile in una data che va ben oltre il 2025, creerebbe diverse problematiche a tutto il sistema energetico regionale. In questo quadro rischia anche di essere vanificato il grande lavoro svolto per garantire la ripartenza della filiera dell’alluminio, ubicata nel polo industriale di Portovesme, strategica a livello nazionale e di grande impatto occupazionale non solo per il Sulcis-Iglesiente ma per tutta la Sardegna.”
Per il consigliere Ennas i punti fondamentali per la decarbonizzazione passano “attraverso l’uso del gas, in particolare per le aree industriali, similmente a quanto sta accadendo nel resto d’Italia.” Per poi “aumentare ancora il contributo delle fonti rinnovabili, che rappresentano un importante strumento del presente e del futuro, favorendo localmente l’utilizzo di strumenti innovativi quali ad esempio le comunità energetiche. Un percorso guidato e certo che tenga conto delle esigenze dell’isola, della sua autonomia energetica e degli impatti sociali, economici, ambientali e paesaggistici nei territori. La Sardegna è in attesa del DPCM che stabilisce il perimetro delle azioni da mettere in campo per la transizione energetica e si aspetta che la sua pubblicazione avvenga da qui ai prossimi giorni.”
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