Da diversi giorni il sito dell’Enac è fuori uso a causa di un attacco hacker. Ufficialmente non sono stati sottratti dati di passeggeri, né ci sono state conseguenze sull’operatività degli aeroporti gestiti dall’Ente, ma la preoccupazione ruota attorno alla possibile cancellazione dei contenuti dei server.
La prima comunicazione dell’Ente è arrivata domenica attraverso la piattaforma Twitter, in un commento di risposta all’economista Carlo Cottarelli che lamentava l’impossibilità di reperire informazioni sul trasporto di bagagli a mano in aereo sul sito ufficiale: “Ci scusiamo per il mancato funzionamento del sito attualmente in manutenzione per motivi legati ad un attacco hacker”. Secondo il Corriere della Sera, tra i primi ieri a riportare l’attacco, potrebbe trattarsi di un “ransomware”, cioè di un’aggressione finalizzata all’estorsione: un vero e proprio ricatto, che blocca i sistemi informatici chiedendo un riscatto per renderli nuovamente accessibili. Ma in caso di mancato pagamento si rischia la perdita dei dati in questione.
LE PRECISAZIONI DELL’ENAC
É di oggi il comunicato ufficiale con maggiori dettagli. “Sulla base di quanto emerso nel corso delle attività di ripristino avviate dall’Ente nell’immediato, non sono stati sottratti dati. I dati contenuti nel sistemi informatici dell’Ente sono, in ogni caso, salvaguardati in un sistema di backup. L’Enac non conserva dati personali dei passeggeri che utilizzano il trasporto aereo, ma ha esclusivamente dati di traffico complessivi, relativi al numero dei passeggeri che transitano negli aeroporti nazionali”. Nessun rischio per le informazioni classificate relative ai movimenti militari o sensibili: “il sistema di gestione della documentazione classificata Nato-Ueo gira su un sistema separato che non è in rete e non è stato oggetto di attacco”. Nessuna conseguenza “nemmeno per l’operatività degli aeroporti che l’Ente ha in gestione diretta”.
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