In Sardegna i gestori di sale cinematografiche, si sono adeguati a tutte le regole imposte per poter riaprire le proprie attività dopo oltre 12 mesi di chiusura. Si sono organizzati per gestire il pubblico dotato di mascherina, riducendo del 25% la capienza di ogni sala, hanno raccolto i dati personali e sensibili di tutti, si sono dotati di distributori di igienizzanti, hanno rinunciato alla vendita di caramelle e popcorn; hanno seguito alla lettera ogni indicazione. Probabilmente sono tra i pochi che hanno seguito ogni indicazione. In tanti, solo dopo avere verificato la presenza del prodotto sul mercato (senza film i cinema non hanno ragione di aprire) hanno riaperto le proprie sale lo scorso mese di luglio, confidando nel desiderio di normalità dei cittadini e del pubblico. “L’imposizione del Green Pass per gli esercenti – scrive l’Anec Sardegna – ha significato un calo del 90% delle presenze su scala nazionale. Forse un utilizzo graduale del Green Pass, o con data di inizio controlli posticipata a settembre avrebbe permesso ad un numero maggiore di persone di andare al cinema. Avrebbero avuto qualche occasione in più per andare al cinema ritrovando una parvenza di normalità, anche coloro che il vaccino lo attendevano per via delle liste di prenotazione. L’estate con la possibilità di proiettare all’esterno, in arene e teatri è stata vista da molti esercenti come l’occasione per ripartire concretamente utilizzando le stesse regole imposte ad altre tipologie di imprese all’aperto. Così non è stato. Per i cinema e le arene è stato obbligatorio l’utilizzo del green pass, con tanto di contingentamento degli ingressi e distanziamento. (su spazi di 800 posti, solo 320 possono essere occupati). Per gli operatori del settore oltre al danno anche la beffa, in tanti hanno dovuto occupare almeno un dipendente nelle operazioni di ingresso e controllo attraverso le app per la lettura del green pass. Costi che si sono aggiunti a costi con guadagni dimezzati. Una delle richieste che il settore ha sottoposto al Ministro Franceschini riguarda proprio il Green Pass, strumento utile per molti aspetti. Gli esercenti chiedono la possibilità di poter riutilizzare la capienza al 100%, così come avviene per aerei, metro e simili.”
Terminata la stagione estiva gli esercenti si preoccupano per l’arrivo dell’autunno e dell’inverno “E per tanti inizia la tanto attesa stagione teatrale, destinata a ripartire dopo mesi di fermo, anche in questo caso le difficoltà sono non solo di carattere organizzativo ma anche economico. Per poter affrontare serenamente la stagione teatrale – prosegue la nota – molti esercenti sono costretti a raddoppiare il numero degli spettacoli di ogni appuntamento, poiché i posti a sedere a scacchiera, dimezzano di fatto la capienza dei teatri. Insomma uno stillicidio per gli esercenti dei cinema, in Sardegna, come in ogni altra regione italiana. Unica nota positiva è il ritorno dei giovani al cinema. I giovani, forse più coraggiosi di altri, sono i veri fruitori degli spettacoli cinematografici, per questo motivo le programmazioni si orientano verso la cinematografia gradita ragazzi, già in possesso di green pass.”
Fonte: comunciato stampa Enac
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