COSENZA – “È una campagna elettorale molto breve e complessa nella quale cerchiamo di arrivare comunque nel territorio come sempre abbiamo fatto perché non siamo mai stati convinti che si potesse esaurire tutto stando dietro lo schermo di un computer con una politica distante dai cittadini. Alla fine ci piace guardare la gente negli occhi di questa nazione”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nel comizio tenuto a Cosenza in piazza Kennedy su Corso Mazzini.
“In Calabria – ha aggiunto – ci veniamo sempre con un po’ di entusiasmo in più perché io continuo ad essere convinta che la distanza che esiste tra quello che questa terra oggi ha e quello che questa terra potrebbe avere sia una distanza importantissima. Ed è qui, in Calabria in particolare, che voglio cercare di spiegare perché il declino non è un destino, è una scelta che con un po’ di buona volontà, se i cittadini ti danno una mano perché niente si può fare da solo, si può invertire”.
La Meloni ha poi evidenziato che l’Italia “ha bisogno di una cosa che è mancata da tantissimi anni, una strategia di sviluppo industriale. Ci sono delle infrastrutture naturali che possono modificare completamente la ricchezza di questa nazione. Noi siamo una nazione circondata quasi interamente dal mare e ci comportiamo come se fossimo la Svizzera come se il mare non ce l’avessimo. Ma l’Italia è una piattaforma nel Mediterraneo ed è una grandissima infrastrutture ma le merci che arrivano da est preferiscono circumnavigare e andare a Rotterdam perché in Italia non ci sono infrastrutture commerciali per sfruttare al meglio il porto di gioia Tauro”.
“Se vuoi far sviluppare territori come questi – ha detto la Meloni – devi far si che i territori possono competere ad armi pari e puoi farlo solo se hanno lo stesso sviluppo. Non sono d’accordo nel dire che la spesa per le infrastrutture debba essere suddivisa in funzione della popolazione, è un parametro vecchio perché il problema dello spopolamento nasce dall’assenza di opportunità e l’assenza di opportunità nasce dall’assenza di infrastrutture quindi la spesa per infrastrutture deve tener conto dello sviluppo che c’è già e dello sviluppo che manca dando priorità dove lo sviluppo manca”.
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