Edoardo Erluison, figlio del compianto Enzo Erluison annuncia il suo addio momentaneo al mondo del ciclismo.
Team Manager e Presidente della PARKPRE RACING TEAM, Edoardo ha raccontato alla nostra testata i motivi che l’hanno portato a prendersi una pausa. Al riguardo ha spiegato: “Ho constatato che ormai da diverso tempo si è perso il romanticismo di questo sport. Diversi addetti ai lavori fanno delle due ruote solo un mondo legato al business. Negli anni, è venuto meno un senso di rispetto per questo sport e per chi a livello dirigenziale si sacrifica per riportare in auge i veri valori di questo sport. Ricordo che quando ero ancora nel mondo delle corse, c’era un maggiore rispetto, sia per i propri dirigenti, sia per gli stessi avversari. Molti si sentono già arrivati. Anche i diversi addetti ai lavori che hanno fatto i guru, si sono adattati ora a quello moderno e hanno perso la cognizione di ciò che vuol dire ciclismo”.
Erluison ha poi aggiunto: “Lo sport è lo specchio del paese e in realtà il ciclismo è diventato uno di quegli sport che fa fatica. Gli sponsor non si fidano più di chi ha lavorato male. Le aziende sono in difficoltà e preferiscono tenersi il profitto. Mancano quindi le solide basi dei valori. Per me però, non è uno scappare dai problemi. Infatti, rimango all’interno dell’organizzazione del Giro della Lunigiana, la più grande corsa a tappe per juniores internazionale al mondo. Questo è un vanto per la Lunigiana e il proseguo del ciclismo dei juniores e del movimento. Sento qualcosa di mio, ci sono cresciuto da piccolo e voglio contribuire per il territorio”.
Per il figlio d’arte siamo sicuri che si tratta però solo di un momentaneo arrivederci: “Tornerò più avanti, con un altro progetto, quando le condizioni saranno migliori. Mi piacerebbe avere la possibilità di insegnare i veri valori del ciclismo ai bambini. Vorrei insegnar loro cosa significa pedalare e stare sulle due ruote per ricostruire un futuro roseo per il ciclismo in Lunigiana. Insomma, vorrei trasmettere ciò che mio padre in tutti questi anni ha insegnato a me. Serve qualcosa di più e devo qualcosa a questo sport che tanto mi ha dato”.
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