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Ecco perchè il Covid circolava ben prima del suo annuncio ufficiale

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Il coronavirus circolava silente in Italia già da settembre 2019, ben prima quindi dell’ormai famoso paziente 1 del 21 febbraio. Sicuramente prima di dicembre, come indicato dallo studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulle acque reflue di Milano e Torino.
 
La dimostrazione arriva da una ricerca congiunta tra l’Istituto dei tumori di Milano e l’università di Siena che, analizzando i campioni di sangue prelevati tra settembre 2019 e marzo 2020 ai partecipanti ad uno screening sul tumore al polmone, hanno trovato gli anticorpi al SarsCov2 nell’11,6%, di cui il 14% già a settembre. Una conferma che si aggiunge alle altre emerse in questi mesi. Il coronavirus si diffuse in Italia e nel mondo molto prima dei dati ufficiali comunicati con colpevole ritardo dalla dittatura Cinese. «Tra marzo e aprile abbiamo iniziato a riflettere, anche sulla base di altri lavori scientifici, se il coronavirus in Italia avesse iniziato a circolare prima della data ufficiale. Così abbiamo pensato di usare i campioni di sangue raccolti nell’ambito dello studio Smile, iniziato a settembre 2019 e poi interrotto a marzo 2020 per l’epidemia», spiega Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Istituto dei tumori. 
 
Allo screening parteciparono 959 persone tra i 55 e 65 anni di età, tutti fumatori, di cui il 60% uomini e il 50% residenti in Lombardia. Con una certa sorpresa dei ricercatori emerse che l’11,6% (111 su 959) di queste persone aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) in Lombardia. A settembre il virus era già presente nei campioni di pazienti residenti in 5 regioni e, nell’analisi complessiva dei campioni da settembre a marzo, è risultato almeno un caso di paziente positivo proveniente da 13 regioni. Due i picchi di positività emersi per gli anticorpi: il primo tra la fine di settembre e la seconda-terza settimana di ottobre, il secondo nella seconda settimana di febbraio.
 
I ricercatori hanno selezionato sei campioni di sangue con gli anticorpi per verificare che fossero realmente in grado di neutralizzare il virus, e questo ha avuto conferma. Quattro di questi campioni risalivano a ottobre e, poiché è necessario un certo periodo di tempo affinché si sviluppino, “l’incontro” con il virus evidentemente va spostato un po’ più indietro, almeno a settembre. 
 
«Le analisi condotte dal gruppo di Emanuele Montomoli dell’università di Siena che ha lavorato con noi, hanno identificato la presenza di anticorpi neutralizzanti in vivo, cioè ancora capaci di uccidere il virus, in 6 persone su 111, di cui 4 già a ottobre». In particolare, secondo i dati pubblicati nello studio, i primi campioni positivi registrati a settembre appartengono a persone che vivevano in Veneto (3), Emilia Romagna (1), Liguria (1), Lombardia (2) e Lazio (1).
 
Nei mesi successivi sono stati rilevati anche nei volontari residenti in Piemonte, Campania, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Val d’Aosta, e Puglia. «Per i primi casi in cui sono stati trovati gli anticorpi a settembre – aggiunge Apolone – il contagio è avvenuto probabilmente ad agosto».
 
Lo studio italiano è però solo l’ultima prova, in ordine di tempo, sul come il coronavirus abbia iniziato a circolare in Italia e nel mondo parecchi mesi prima di quando è esplosa ‘ufficialmente’ l’epidemia. C’è uno studio del Wuhan Center for Disease Control & Prevention di aprile, che aveva rilevato la presenza del virus in tamponi fatti tra il 6 ottobre 2019 e 21 gennaio 2020 in persone con sintomi influenzali. Poi la scoperta a fine aprile, in Francia, che il possibile ‘paziente zero’ risalisse in realtà al 27 dicembre, l’annuncio a fine maggio di alcuni virologi spagnoli di aver trovato tracce del nuovo coronavirus in un campione di acque reflue raccolte a Barcellona nel marzo 2019, e a giugno lo studio dell’Harvard Medical School di Boston che – sulla base delle immagini da satellite dei parcheggi di 5 ospedali di Wuhan e delle ricerche sul browser cinese Baidu – ha concluso che il nuovo coronavirus circolasse in Cina da agosto 2019.
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