È morto a Milano all’età di 90 anni il poeta Franco Loi, considerato uno dei maggiori autori del secondo Dopoguerra. È stato anche uno dei più importanti poeti tra quelli che componevano usando il dialetto milanese. Loi era nato a Genova il 21 gennaio 1930. Si trasferì a Milano nel 1937 con la famiglia. È autore di numerose raccolte poetiche. Dopo le raccolte degli esordi “I cart” (1973, con disegni di Eugenio Toniolo, Edizioni Trentadue) e “Poesie d’amore” (1974, con incisioni di Ernesto Treccani, Edizioni Il Ponte), Loi si è affermato con la raccolta “Stròlegh” (1975, con introduzione di Franco Fortini, Einaudi), dove parla del mondo operaio e popolare della Milano anni Quaranta e Cinquanta. Tra i numerosi riconoscimenti, Loi ha ottenuto il Premio Bonfiglio, il Premio Nonino, il Premio Librex Montale e il Premio Brancati 2008. È stato insignito dalla Provincia di Milano della medaglia d’oro e ha ricevuto dal Comune di Milano l’Ambrogino d’oro e il Sigillo Longobardo della Regione Lombardia.
Le sue opere
Dopo “Stròlegh”, ci sono state “Teater” (1978, Einaudi), e “L’angel” (1981, Edizioni San Marco dei Giustiniani; Mondadori 1994). Nel 2005 Einaudi ha pubblicato l’antologia “Aria de la memoria, Poesie scelte (1973-2002)”. Tra le sue raccolte più fortunate “Amur del temp” (Crocetti Editore, 1999, ripubblicata nel 2018).
Le raccolte “L’aria” (1981), “Bach” (1986), “Liber” (1988, Premio Nonino). Ha pubblicato in seguito “Memoria” (1991, Boetti & C.), “Umber” (1992, Piero Manni), “Arbur” (1994, Moretti & Vitali), “Isman” (2002, Einaudi), “Aquabella” (2004, Interlinea Edizioni). “Voci d’osteria” (2007, Mondadori, Premio Librex Montale e il Premio Brancati). E’ autore di una raccolta di saggi (“Diario breve”, 1995, La Nuova Compagnia Editrice) e di racconti (“L’ampiezza del cielo”, 2001, Gallino).
Nel 2010 ha pubblicato l’autobiografia “Da bambino il cielo” (Garzanti) a cura di Mauro Raimondi. Tra le sue opere più recenti, entrambe del 2012, la raccolta poetica “I niül” (Interlinea Edizioni).
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