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Due piccoli puntini che guardano le stelle: tra Sardegna e Marocco nasce un ponte grazie a dei giovanissimi ragazzi

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Sardegna-Marocco andata e ritorno, Musei-Ifrane, lette come tratte di voli ai check-in degli scali aeroportuali; sono i nomi delle realtà protagoniste di un progetto di cooperazione internazionale denominato “Sous le meme ciel” ossia “Sotto lo stesso cielo”, che ha visto coinvolti i comuni di Ifrane in Marocco e Musei in Sardegna.

Due piccoli puntini da vedere dall’alto o nei mappamondi ma che guardano lo stesso cielo stellato che li unisce.

Il progetto sostenuto dalla legge regionale 19/96 della Regione Autonoma della Sardegna ha visto coinvolti vari soggetti insieme ai due comuni protagonisti (Musei è stato comune capofila) che hanno patrocinato l’evento: INAF, associazione Elda Mazzocchi Scarzella, Teatro Impossibile, A.Se.Con, l’Ecole matemelle et primarie di Ifrane e il Plesso della Scuola Primaria di Musei.

 

La cronistoria del progetto

 

Tanti cieli stellati sono passati sopra questo progetto, presentato lo scorso dicembre nella sala consiliare di Villa Asquer a Musei e proseguito nei mesi di gennaio, febbraio e maggio.

 

Protagonisti principali ragazzi e ragazze del territorio, adolescenti frequentanti le classi della Scuola Secondaria di primo e secondo grado e impegnati attivamente nel sociale: Maria Chiara Perra, Riccardo Podda, Maria e Caterina Soletta, Ivan Contini da Domusnovas, Giada Trastu di Musei, Francesco Scioni di Villamassargia, Cinzia Fenu e Chiara Fara di Iglesias.

 

Prima dell’esperienza in terra marocchina i ragazzi hanno seguito nel mese di gennaio un percorso di formazione incentrato sulla cooperazione internazionale e sullo sviluppo sostenibile tenuto dai professori Roberto Copparoni e Roberta Manca mentre la delegazione museghese guidata dal sindaco Sasha Sais ha effettuato il primo viaggio a Ifrane dove hanno fatto conoscenza dei ragazzi marocchini partecipanti al progetto e dei coordinatori locali tra cui Jalili Kawtar e in questa prima visita l’associazione Elda Mazzocchi Scarzella presente tra i componenti della delegazione museghese ha donato alla comunità di Ifrane il libro della signora Elda.

 

La prima parte dello scambio è avvenuta a febbraio, nella settimana tra il 21 e il 28, in cui i ragazzi della delegazione sarda sbarcati in Marocco, hanno avuto modo di conoscere i loro coetanei marocchini della comunità di Ifrane con i quali hanno stretto un legame di amicizia e hanno visitato le bellezze del loro centro e la città di Fes.

 

Oltre all’aspetto conoscitivo i ragazzi sardi hanno condotto delle attività didattiche nelle scuole primarie di Ifrane, in particolare hanno fatto conoscere ai bambini della comunità la storia di alcune importanti donne sarde o che hanno contribuito a migliorare la Sardegna come Maria Cocco, Maria Lai ed Elda Mazzocchi Scarzella, filo conduttore del progetto.

 

Nonostante le difficoltà dei mesi successivi che hanno visto il continuo rinvio dell’arrivo della delegazione marocchina in Sardegna a causa di un ritardo legato alla consegna dei passaporti, finalmente maggio, ha visto l’arrivo dei giovani coetanei di Ifrane in terra sarda, arrivati per completare lo scambio tra le comunità e per portare avanti le attività del progetto all’interno del Plesso della Scuola Primaria di Musei, dove i ragazzi marocchini hanno parlato di alcune donne del loro paese che hanno scritto pagine di storia importanti come Fatima Al Fihria, fondatrice della prima Università in Marocco.

 

Durante il soggiorno sardo (dal 20 al 24 maggio) la delegazione marocchina ha potuto apprezzare anche tantissime bellezze del territorio del Sud Sardegna, tra le località visitate: Iglesias, la Grotta di San Giovanni a Domusnovas, la Galleria Henry a Buggerru, il Museo archeologico e l’Osservatorio Astronomico di Cagliari e il Sardinia Radio Telescope a San Basilio.

 

Il viaggio si è poi concluso con la visita a Villa Devoto, sede istituzionale della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna dove le due delegazioni partecipanti al Progetto sono state ricevute nella giornata di giovedì 23 maggio dalla Presidente della Regione Alessandra Todde e dall’assessora della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Ilaria Portas.

 

Le parole dei protagonisti

 

Sono tante le figure che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, alcuni di loro tramite delle dichiarazioni hanno voluto esprimere la loro soddisfazione per il risultato ottenuto, a partire dal sindaco di Musei Sasha Sais: “il comune di Musei dimostra che i piccoli paesi possono avere una centralità anche a livello internazionale” e ringraziando tutta la sua comunità conclude: “se l’idea era quella di riaccendere le stelle, sono certo che l’obbiettivo sia stato centrato”, segue Marta Carusi, presidente dell’APS Rete Donne Musei che con l’associazione ha collaborato all’organizzazione e all’accoglienza dei ragazzi della delegazione marocchina, organizzando nella giornata del 23 maggio un pranzo per la delegazione, insieme alla Pro Loco del paese e al gruppo Folk San Lussorio che hanno preparato per la delegazione una cena tipica e una serata di balli tradizionali: “è stato molto emozionante accogliere i ragazzi del progetto, vedere un gruppo di giovani così affiatati e uniti, vederli piangere ed emozionarsi l’ultimo giorno prima della partenza, vedere come in poco tempo sono riusciti a consolidare rapporti di amicizia”.

 

Tutto ciò”, prosegue Marta, “ha giovato non solo ai partecipanti al progetto, ma tutti noi, accomunati dall’interesse, alle conoscenze e alla crescita reciproca”.

 

Nerina Asaro, insegnante del Plesso della Scuola Primaria di Musei, sottolinea invece come lo scambio di esperienze tra i bambini della scuola e i ragazzi marocchini sia stato una fonte di ricchezza culturale: “ha dato loro la possibilità di confrontarsi con una cultura differente ancorché non troppo lontana e ciò ha permesso di consolidare l’idea che la differenza non è una sottrazione ma aggiunge valore alle relazioni

 

Secondo la maestra: “l’astronomia è stata il pretesto per comprendere che non solo culture diverse stanno sotto lo stesso cielo ma anche uomini e donne con particolare attenzione al ruolo di queste ultime, come da anni cerchiamo di insegnare nella scuola italiana”.

 

Sotto lo stesso cielo rientra felicemente in questo solco di cooperazione” spiega Silvia Casu, referente dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari: “porta ancora più in alto l’asticella grazie alla Peer Education e al coinvolgimento vero e totale dei nostri giovani e dei loro pari marocchini nella conoscenza di donne importanti e nella condivisione dei metodi scientifici ed educativi più all’avanguardia”.

 

Il progetto, si concluderà quest’anno con la rappresentazione di due murales da parte dei ragazzi partecipanti al progetto nei comuni di Musei e di Ifrane, lasciando così un ricordo e una traccia indelebile dell’esperienza svolta mentre nella giornata del 19 luglio andrà in scena la rappresentazione dell’opera teatrale del Teatro Impossibile “La deriva del Sandalo” nata proprio durante il progetto “Sous le meme ciel”.

Un legame che rafforza Musei

Grazie a questa esperienza, Musei ha potuto rafforzare un legame che già da tempo aveva stretto con il Marocco, nel 2021 nel comune sulcitano un abitante del paese, marocchino di nascita e museghese di adozione Abdelkbir Maziane ha ottenuto la cittadinanza italiana.

Abdelkbir, conosciuto con il suo diminutivo Kbir, ha messo nero su bianco un legame di affetto e amicizia che già aveva consolidato nei suoi anni trascorsi a Musei dove vive tutt’ora insieme alla moglie e ai suoi tre figli.

Nella comunità locale e nei paesi vicini si è sempre distinto per il suo carattere gentile, educato e allegro, la sua disponibilità e la propensione al lavoro.

Da ormai vent’anni lavora nel campo del ritiro e recupero dei materiali ferrosi e nel trasporto e il suono del suo camioncino è ormai indistinguibile tra le strade locali.

Un esempio dell’accoglienza di Musei, comunità che da sempre offre accoglienza a tutti coloro che decidono di trasferirsi e mettere radici in questo comune.

Così un paese resiste e prova a crescere.

 

Foto concesse da Maria Giovanna Dessí, coordinatrice del progetto

 

Questo è anche il mio ultimo articolo per la testata online Ajò Noas che ringrazio per la fiducia, la disponibilità e lo spazio dato.

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Gianmatteo Puggioni

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