Politica

Draghi al lavoro per il passaggio di consegne, in settimana la Nadef

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ROMA – Il giorno dopo la domenica elettorale il presidente del Consiglio Mario Draghi è tornato al lavoro a Palazzo Chigi, in vista dei prossimi appuntamenti prima dell’insediamento del nuovo governo. Prima scadenza è l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def. In teoria il termine per l’approvazione è martedì 27 settembre, ma non è perentorio e infatti anche negli anni scorsi spesso non è stato rispettato. Il documento, come già annunciato da Draghi, conterrà solo il quadro tendenziale e non quello programmatico, che sarà invece lasciato al nuovo governo.

La Nadef dovrebbe comunque andare in Consiglio dei ministri questa settimana, mercoledì o giovedì, prima della partenza del premier per Alicante, dove il 30 settembre è in programma il summit Euromed. La settimana seguente, poi, Draghi sarà a Praga per la riunione informale del Consiglio europeo, dal primo luglio sotto la guida della Repubblica Ceca. Il Consiglio europeo più importante è però quello previsto a Bruxelles il 20 e 21 ottobre. Nel corso della seduta, infatti, i capi di Stato e di governo dovranno esaminare e decidere sulla proposta della Commissione Ue sull’energia, compresa la richiesta italiana di un tetto al prezzo del gas russo.

Visto che le Camere si riuniranno il 13 ottobre, è probabile che alla riunione partecipi ancora Draghi, in quella che potrebbe essere la sua ultima missione all’estero. L’obiettivo sia del presidente del Consiglio che di Giorgia Meloni è comunque quello di accorciare il più possibile i tempi per la formazione del nuovo governo, visti i tempi stretti per l’approvazione della legge di Bilancio. Per questo già da alcune settimane Draghi ha chiesto a tutti i ministri di preparare tutti i dossier in modo da rendere più fluido possibile il passaggio di consegne.

Fonti parlamentari ritengono “possibile” che oggi ci sia stato un primo contatto tra i due, per uno scambio di saluti, ma non è escluso, per i prossimi giorni, un incontro diretto per coordinare il lavoro. Del resto, come ha detto Guido Crosetto, uno dei più ascoltati consiglieri della Meloni nonchè possibile ministro, per scrivere la finanziaria sarà necessario “lavorare a 4 mani”.

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