Non ha neanche trent’anni, però ha vissuto una vita di tantissime esperienze, con un bagaglio da fare invidia anche ai più impavidi globetrotters. Eppure, attraverso i suoi viaggi ha capito quale poteva essere la strada maestra da percorrere per cercare di crearsi un’attività che le permettesse di coniugare passione, studi affrontati e valorizzazione del suo territorio, una ricetta perfetta per poter regalare ai visitatori “un’esperienza”, parola che lei utilizza per descrivere una nuova idea di turismo e per permettere al mondo di scoprire un angolo di Paradiso meraviglioso fatto di natura, mare, archeologia e storia mineraria.
Questa è la storia di Maria Paolucci una ragazza domusnovese di 28 anni che un anno fa ha lanciato a sé stessa una sfida: utilizzare la sua passione per poter promuovere tour esperienziali che permettessero ai turisti di conoscere il meraviglioso angolo di Sardegna che comprende Masua, Porto Flavia, arrivando fino alle coste di Buggerru.
Il suo viaggio parte da lontano, dall’infanzia quando grazie alla famiglia comincia a respirare un’atmosfera di storia e aneddoti minerari presenti nei racconti di famiglia, passando poi per gli anni di formazione universitaria in materie legate al turismo al quale si aggiungono le prime esperienze come guida turistica per i siti minerari per il Comune di Iglesias.
Proprio durante questa esperienza è avvenuta la svolta, grazie alla sua intraprendenza la giovane ragazza domusnovese ha deciso di diventare una guida turistica freelance creando una sua attività, sfruttando a pieno la sua passione per il turismo, le conoscenze apprese attraverso gli studi e la creazione di contenuti social.
Supportata da un’agenzia di ragazzi sardi: la Limone Marketing, anche loro in espansione, è riuscita a creare un marchio che dallo scorso anno promuove il suo lavoro turistico nel territorio, con i ragazzi dell’agenzia che aiutano la giovane guida nella gestione del sito, delle prenotazioni e della comunicazione pubblicitaria.
Il 2021 e il 2022 sono stati per lei molto importanti per via dei risultati straordinari raggiunti sia con il suo tour, ottenendo molti “Tutto esaurito”, sia sui social dove il suo marchio tra Instagram e Tik Tok è riuscito a raggiungere una community più ampia.
In questa chiacchierata con Ajò Noas, la giovane guida ha parlato a cuore aperto del viaggio intrapreso per arrivare a valorizzare il suo territorio e il suo lavoro:
Ciao Maria, oggi sei una Guida Turistica molto conosciuta e apprezzata, come è nata la tua passione per il Turismo?
“È una passione che ho appreso sin da piccola, penso proprio per il fatto di essere nata in un paese ed in un territorio con così tanto patrimonio da valorizzare, che crescere con l’idea di poterlo fare in prima persona mi ha sempre affascinato”.
Da Domusnovas al tuo lavoro c’è un cammino lunghissimo fatto di studi, esperienze, intraprendenza personale e tanta passione, come sei arrivata a realizzare il tuo sogno?
“Non è stato e non è facile il mio lavoro, ho dedicato gran parte della mia vita agli studi sul turismo ed alla valorizzazione turistica della Sardegna e del patrimonio minerario nello specifico.
Dopo il diploma come Perito per il Turismo, ho continuato con un corso di Laurea Triennale in Economia e Gestione dei Servizi turistici, un Master in Ospitalità e Marketing dei Territori ed infine la laurea Magistrale in Progettazione e Gestione dei Servizi Turistici.
Dal 2019 al 2021 ho lavorato come guida dipendente nei siti minerari di Iglesias per poi decidere di non rinnovare il contratto e di buttarmi nell’avventura “Maria Paolucci Tours”.
Arriva quindi il tuo progetto di far conoscere il tuo territorio attraverso l’esperienza dei social media, come ti è venuta questa idea?
“Bella domanda!
In realtà è nato tutto un po’ per caso, mi son fatta convincere dai miei fratelli a scaricare TikTok e dopo aver capito come funzionava, ho iniziato a caricare dei video a caso, quando poi mi si è accesa una lampadina: “io sono una guida turistica e racconto la Sardegna ogni giorno dal vivo, perché non farlo anche sui social?”.
Da lì in poi la mia vita ha iniziato a cambiare, i miei contenuti hanno raggiunto prima migliaia e poi milioni di visualizzazioni, cosa che mi ha fatto guadagnare una certa notorietà online che è stata la spinta per diventare guida freelance”.
Ritorniamo alla tua partecipazione alla BIT di Milano in cui hai rappresentato la Sardegna, come è nata questa esperienza e quanto è stato importante per te rappresentare la tua terra in questo prestigioso evento.
“Ho ricevuto una mail da un’agenzia ricercava una guida turistica per la Bit, io non credevo ai miei occhi. Per chi studia turismo la Bit è vista come il Super Bowl degli eventi sul turismo!
Come ho ricevuto poi la convocazione ufficiale dopo il colloquio, sono partita per Milano e mi son commossa alla vista dello stand: è stato un grandissimo onore rappresentare la mia terra nell’evento di turismo più importante d’Italia”.
Oggi grazie ai social media anche il Sulcis Iglesiente sta diventando una meta molto apprezzata dai turisti nazionali e anche internazionali, il nostro territorio è in grado di soddisfare a livello di accoglienza, di organizzazione e di servizi questo afflusso?
“C’è tanto lavoro da fare, però posso dirti che si stanno facendo dei passi avanti. Credo che il futuro del nostro territorio si debba basare sulla qualità e non sulla quantità, visto che non siamo dotati di tantissimi posti letto e nemmeno di tantissimi posti a sedere nei ristoranti. L’ideale è attrarre flussi di persone desiderose di vivere un territorio a 360°. Un po’ quello che faccio nei miei tour, io organizzo esperienze per 15/20 persone massimo, realizzando un’esperienza unica e quasi su misura, consigliando posti dove dormire, dove mangiare e creando rete con gli altri attori locali.
Un turismo di nicchia che non voglia semplicemente visitare un sito turistico o in generale una città per le canoniche foto e dopo di che andarsene, ma persone che vogliano scoprire di più della nostra cultura e delle nostre tradizioni, che sia disposto a stare vivere come parte integrante della comunità locale: principio base del turismo heritage-esperienziale”.
Non tutti i giovani ragazzi del nostro territorio hanno avuto il coraggio e l’intraprendenza di rimanere e crearsi una possibilità di lavoro, moltissimi scappano dalla Sardegna per realizzarsi professionalmente; eppure, la nostra zona sembra avere le carte in regola per poter diventare un polo turistico importante, secondo te qual è il motivo?
“Ci sono tanti motivi, ti cito quello quello che riguarda la mia professione nello specifico. Purtroppo, c’è stata la chiusura, dal 2018, dell’iscrizione all’albo regionale delle guide turistiche, al quale io, invece, ho avuto accesso.
Se quindi l’aspirazione di una persona giovane è diventare una guida turistica in Sardegna, ad oggi non è possibile”.
La scuola italiana non sembra incoraggiare i giovani che vogliono provare a mettere in gioco le proprie capacità e potenzialità, molti di loro fanno a calci e soprattutto fanno tanta fatica per realizzare i propri sogni lavorativi mentre nelle altre nazioni si creano occasioni di lavoro nuove e innovative per i nostri coetanei anche a livello turistico, ti sei mai domandata il motivo?
“Credo che la nostra cultura scolastica sia orientata più all’indirizzare i ragazzi al lavoro dipendente e non a quello imprenditoriale, per cui, dopo essersi laureati, in pochissimi tentano una carriera da imprenditori e sperano nel posto di lavoro indeterminato, poiché talvolta mancano gli esempi tangibili da seguire e la forza di volontà, nonostante si abbiano tutte le carte in regola”.
Tu lavori tantissimo con Internet e i Social, con i quali racconti ai followers i posti meravigliosi del nostro territorio, quanto è importante oggi l’utilizzo di questi mezzi per promuovere il Turismo?
“Importantissimo! Ormai quasi tutti hanno un loro profilo nei social, se non fosse stato per la community io non sarei a raccontarti del mio lavoro. I social sono un mezzo per connettere il mondo online a quello offline e viceversa. Per il turismo i social sono fondamentali soprattutto perché mettono in contatto i potenziali turisti/escursionisti con una destinazione/albergo/ecc”.
Sappiamo che oltre al tuo lavoro, hai altre due passioni che coltivi da tantissimo tempo: il canto e la radio (ti abbiamo ascoltato spesso sulle frequenze di Radiolina), come procedono queste esperienze parallele e soprattutto hai progetti futuri che possono coniugare le tue passioni al tuo lavoro?
“La mia più grande passione è la musica, che ahimè ho un po’ accantonato da quando è arrivata la pandemia. Ho partecipato a tantissimi provini in giro per l’Italia: Sanremo, X Factor, Amici. È un mondo molto impegnativo, che necessita di tanta pazienza, ma sto piano piano riprendendo con concerti acustici in Sardegna.
Per quanto riguarda la Radio, ho lavorato a Radiolina fino alla primavera 2021, per circa un anno, è stato molto importante per me e soprattutto utile per migliorare l’esposizione ed il parlare ad un pubblico, senza contare la scoperta di aspetti tecnici radiofonici davvero molto interessanti”.
C’è posto del cuore che ti emoziona ogni qualvolta lo racconti ai turisti?
“Porto Flavia, senza dubbio.
Ci sono entrata per la prima volta a 5 anni, sono cresciuta con le storie di miniera di mio nonno, che ha lavorato proprio a Masua, di mio padre è ispettore minerario e mi ha insegnato tanto sul mondo minerario e mio zio, che ha lavorato proprio alla messa in sicurezza di Porto Flavia.
Ho dedicato al sito minerario due tesi di laurea sulla sua valorizzazione turistica e mi emoziono ogni volta che ci entro, è un po’ come “tornare a casa”.
Ha una storia incredibile, la cui importanza dev’essere trasmessa il più possibile”.
Ai ragazzi che vogliono intraprendere la tua professione, cosa consiglieresti?
“Di non perdere le speranze e di non avere paura di buttarsi, è tutto reversibile e si può sempre tornare indietro: meglio aver fatto degli sbagli che pensare a rimpianti per qualcosa che non si ha avuto il coraggio di fare”!
Naturalmente non ci si sente mai al punto d’arrivo finale, ed è per questo che Maria nonostante i risultati ottenuti cerca sempre di trovare nuovi stimoli e nuovi particolari da proporre ai suoi turisti in visita guidata, cercando di creare contenuti riguardanti anche altri bellissimi angoli di Sardegna, d’Italia e del mondo ma sempre con un occhio di riguardo per il suo luogo di lavoro, svelandoci tra l’altro un possibile tour ancora in fase di progettazione nelle Grotte di San Giovanni a Domusnovas, riconosciuto monumento naturale nel 1999.
Di recente la giovane guida ha cominciato a collaborare anche con l’Università degli Studi di Cagliari, portando degli studenti di alcuni corsi di laurea in visita a Porto Flavia e raccontando all’interno delle aule dei Corsi di Laurea legati all’Economia e al Turismo la sua storia e la sua esperienza dando così speranza anche alle generazioni più giovani di credere nei loro sogni, perseguendo i propri studi e unendo a questi le loro passioni.
di Gianmatteo Puggioni
Foto di MARIA PAOLUCCI
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