Se la Grotta di San Giovanni è la grotta carrozzabile più lunga al mondo con un percorso di 850 m, è altrettanto lungo il viaggio percorso dal Consorzio Natura Viva Sardegna (il Consorzio che si occupa della gestione del Monumento Naturale), dello Speleo Club Domusnovas e di due professori universitari dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna che con il loro studio incentrato proprio sulle grotta domusnovese hanno partecipato al 18°Congresso Internazionale di Speleologia che si sta svolgendo all’Universitè Savoie Mont Blanc, nella cittadina francese di Chambery nel dipartimento della Savoia, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.
L’evento, rinviato di un anno a casusa del Covid-19, è cominciato il 24 luglio e terminerà il 31 dello stesso mese ed è considerato il raduno più importante per gli scienziati, i manager, gli educatori ed esploratori delle caverne e del carsismo.
Il congresso è sostenuto dall’UIS* (l’Unione Internazionale di Speleologia), un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro di cui fanno parte 53 paesi membri.
Fondata nel 1965, l’UIS è nata con l’obiettivo di far progredire l’esplorazione, lo studio scientifico delle grotte e delle caratteristiche carsiche e di promuovere l’interazione tra speleologi, accademici e tecnici per lo sviluppo della speleologia internazionale, ed è il principale ente scientifico e sportivo mondiale responsabile della promozione e conservazione delle grotte a livello internazionale insieme all’IUCN**: l’Unione Internazionale per la conservazione della Natura.
Il Progetto della Grotta di San Giovanni. Al Congresso ha partecipato come già specificato all’inizio anche il team di lavoro domusnovese-bolognese formato da Fiorenzo Casti e Maria Roberta Cadoni rispettivamente presidente e responsabile della gestione del Consorzio Natura Viva Sardegna, Angelo Naseddu e Martino Piras dello Speleo Club Domusnovas, Jo De Waele, speleologo e professore ordinario di Geomorfologia dell’Università di Bologna e Paolo Forti professore emerito di Geomorfologia dell’ateneo bolognese ed ex presidente della Società Speleologica Italiana e dell’Unione Internazionale di Speleologia.
Il gruppo ha presentato al Congresso uno studio incentrato sul sito di Domusnovas, sulla storia, esplorazione e valorizzazione della più lunga grotta carrozzabile al mondo. Il poster raffigurante lo studio è rimasto esposto fino alla giornata del 26 luglio.
Il lavoro del gruppo è un punto di partenza per delle ricerche di datazione geologica della grotta e per cercare di scoprire nuovi rami della cavità e per determinare elementi di antropizzazione in epoche preistoriche del luogo.
Ma non è finita qui, perché dopo la partecipazione al congresso di Leu Bourget-du-Lac la comitiva è partita alla volta delle Grotte du Mas D’Azil nei Pirenei francesi e si sposterà poi nella cittadina spagnola di Ribadsella nelle Asturie a visitare le Grotte di Cuevona. L’obiettivo come ci dice Maria Roberta è: “completare con la visita alla Cuevona il tour delle grotte europee similari alla Grotta di San Giovanni”, mentre Angelo Naseddu ci parla del viaggio come una possibilità per prendere contatti con la grotta francese e successivamente con quella spagnola: “L’idea è quella di proporre una sorta di gemellaggio fra le tre cavità. Vediamo gli sviluppi”.
Il futuro della Grotta di San Giovanni. Dopo anni di incurie e abbandono, finalmente, grazie all’impegno del Comune di Domusnovas, iniziato dalla precedente giunta e in fase di prosecuzione con quella attuale e del Consorzio Natura Viva Sardegna, la grotta sta conoscendo un forte slancio a livello turistico grazie ai servizi e alle proposte che il Consorzio offre durante le visite guidate: dal giugno 2020 infatti la Grotta di San Giovanni è la prima al mondo ad avere una connessione internet e una copertura Wi-Fi per tutti i suoi 850 m, grazie a un’audioguida è possibile visitare la cavità in maniera interattiva multilingue e dal luglio 2022 grazie a una collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna e dell’Ufficio della Lingua Sarda della Provincia del Sud Sardegna si può prenotare la visita guidata multimediale in Lingua Sarda.
Queste proposte avvalorano ancora di più il potenziale turistico della Grotta di San Giovanni (l’unica al mondo percorribile in auto insieme a quelle di Mas D’Azil in Francia e delle Jenolan Caves a Oberon in Australia) già riconosciuta monumento naturale e sottoposta a vincolo nel 1999 dalla Regione Sardegna e meta di arrampicatori sportivi da tutta Europa per via delle sue maestose pareti rocciose.
Per questo motivo la partecipazione al Congresso Internazionale di Speleologia è il naturale raggiungimento dei primi obiettivi posti dai ragazzi e dalle ragazze che si occupano della gestione del sito, e che grazie al coinvolgimento di speleologi e studiosi stanno già portando avanti importanti progetti per dare ancora più lustro a questo monumento naturale, come precisa Maria Roberta: “La Grotta di San Giovanni merita finalmente attenzione e valorizzazione”, la strada è spianata.
di Gianmatteo Puggioni
*International Union of Speleology
**International Union for the Conservation of Nature
Le foto sono di: Maria Roberta Cadoni e Angelo Naseddu
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