La consigliera pentastellata Desiré Manca ha presentato un’interrogazione urgente sulla sanità sassarese, denunciando le gravi criticità riscontrate al
Santissima Annunziata in questi giorni, a partire dalla scarsissima igienizzazione dei locali.
Al riguardo ha sottolineato: “La cronaca è quella di una morte annunciata. Di una morte della sanità sarda che da mesi ho tentato di scongiurare appellandomi all’assessore alla Sanità e chiedendo che si discutesse con urgenza un Piano di emergenza per il Santissima Annunziata di Sassari, che finora non è mai esistito. Questa seconda ondata era ampiamente prevista ma nulla è stato fatto per attrezzare le strutture sanitarie sarde, e in particolare quelle della città di Sassari, oggi allo sbando più totale. In condizioni ben peggiori di quelle in cui versavano lo scorso marzo.
La Regione, unica responsabile in materia sanitaria nonostante le nostre
incessanti richieste di intervento avvenute sin dal mese di marzo, non ha mosso un dito per organizzare un eventuale Piano di emergenza. L’assessore Nieddu ha permesso che gli ospedali arrivassero a questo
appuntamento totalmente impreparati e male equipaggiati, sia sul fronte covid sia sul fronte dell’attività ordinaria. Perché oggi mentre il covid avanza, avanzano anche i tumori, si aggravano i diabetici, i problemi dei pazienti con malattie rare, tutti i malati sardi non ricevono più cure adeguate”.
La consigliera ha aggiunto: “Gli operatori sanitari sono costretti a lavorare con la dura consapevolezza dell’altissimo rischio contagio per
se stessi e per i pazienti. Attualmente infatti non esiste più la cosiddetta Squadra volante che durante la precedente gestione dell’emergenza aveva il compito di igienizzare i locali del Pronto soccorso costantemente nell’arco delle 24 ore, ogniqualvolta vi facesse ingresso un paziente positivo. Oggi questa precauzione fondamentale è stata abbandonata e i locali vengono igienizzati di norma soltanto due volte al giorno, alle 5.30 e alle 14.30. Ci rendiamo conto della gravità della situazione?.
Al Pronto soccorso si vive una situazione di promiscuità tra positivi accertati e pazienti in attesa dell’esito del tampone che non è minimamente tollerabile. Persone abbandonate sulle barelle, senza acqua, né cibo, né cure, costrette ad utilizzare lo stesso bagno con il rischio di contrarre il virus proprio in ospedale.
Stiamo rivivendo esattamente l’incubo vissuto mesi fa. E cosa ha fatto la Regione per evitarlo? Il nulla.
Oggi la squadra volante non c’è più, come non esiste più la fase della sanificazione tramite nebulizzazione.
Altro aspetto deleterio è la continua presenza di percorsi non definiti, nei quali transitano sia pazienti positivi che negativi per poter accedere ai reparti. Allo smantellamento di Neurologia e Pneumologia, reparti riconvertiti in reparti Covid, non è infatti seguita una marcata differenziazione dei percorsi, che continuano ad intersecarsi”.
“Infine, conclude Desirè Manca – in virtù del contratto stipulato dalla Regione con il Policlinico, dove attualmente risultano ricoverati soltanto sei pazienti covid, sarebbe logico destinare parte dei medici in via di assunzione alle strutture di Ozieri e Thiesi che già presentano reparti “pronti” per essere
trasformati in reparti covid. Cosi facendo, si alleggerirebbe il pesantissimo carico di lavoro che grava per la maggior parte sul Santissima Annunziata”.
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