CAMPOBASSO – Sabato 5 ottobre alle ore 18,30 nel Teatro Savoia riparte la nuova stagione concertistica degli Amici della Musica di Campobasso, diretta da Antonella De Angelis, con il concerto straordinario di Danilo Rea e Ramin Bahrami, in “Adagios in Classical Jazz”, un dialogo al pianoforte tra classica e jazz. Bahrami, sommo interprete bachiano, e Danilo Rea, raffinato musicista e grande improvvisatore, offriranno una rivisitazione dei più celebri Adagio dal Barocco al Novecento, un viaggio affascinante dove classica e jazz si fondono per offrire un’esperienza d’ascolto indimenticabile. Ramin Bahrami, acclamato interprete della musica classica, e Danilo Rea, celebre pianista jazz saranno gli interpreti di un dialogo musicale affascinante, ciascuno parlando nella propria “lingua” ma con un comune amore per Bach. Il concerto inizierà con l’Adagio BWV 974, successivamente, il pubblico sarà condotto in un viaggio attraverso l’ampia produzione bachiana, con brani come Ninna Nanna op. 49 n. 4, Claire de lune dalla Suite Bergamasque di Debussy, sinfonie, preludi, sarabande, minuetti e arie selezionati da suite cembalistiche o orchestrali, partite e sonate, fino al Sogno da Scene infantili op. 15 di Schumann e al Notturno in mi bemolle maggiore op. 9 n. 2 di Chopin per concludere con Satie e Rachmaninov.
La prevendita dei biglietti verrà aperta direttamente al botteghino del Teatro Savoia sabato 5 ottobre dalle ore 17,30.
Ramin Bahrami, nato a Teheran, si è diplomato con Piero Rattalino al Conservatorio Verdi di Milano, prima di proseguire gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Ha perfezionato la sua arte con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e Rosalyn Tureck. Bahrami ha un contratto discografico esclusivo con la Decca-Universal. I suoi dischi sono best seller, sempre un successo sia di pubblico che di critica, tanto che il Corriere della Sera in Italia ha pubblicato una raccolta di CD a lui dedicati per 13 settimane consecutive. È entrato nella classifica dei 100 migliori album italiani cinque volte. Le sue registrazioni vengono regolarmente trasmesse da alcune delle più grandi stazioni radio internazionali. Ha scritto due libri per Mondadori e un terzo edito da Bompiani dal titolo “Nonno Bach”. Ha avuto di recente il privilegio di inaugurare la stagione cameristica di Santa Cecilia a Roma e il Festival Beethoven di Varsavia in collaborazione con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha inciso sonate per pianoforte e flauto per la Decca. Si è esibito con Yuri Bashmet e i Solisti di Mosca e con Sabine Meyer. Ha inciso The Musical Offering di J.S. Bach. Gli è stato conferito il premio “Mozart Box” per il suo appassionato e coinvolgente lavoro di promozione della musica classica, nonché il premio “Città di Piacenza-Giuseppe Verdi” dedicato alle più grandi personalità della scena musicale, sulle orme di luminari come Riccardo Muti, Josè Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi. Ramin Bahrami ha scritto due libri per Mondadori, un terzo edito da Bompiani dal titolo “Nonno Bach”, e altri tre con La Nave di Teseo. Le influenze tedesche, russe, turche e, naturalmente, persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia gli permettono di avvicinarsi alla musica di Bach attraverso un’esaltazione del senso di universalità che la caratterizza. Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici, tra cui “La Roque d’Anthéron”, il Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Tolosa, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, il Festival di Brescia e Bergamo e il Ravello Festival, oltre che in prestigiose sale italiane come il Teatro alla Scala di Milano, La Fenice di Venezia, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, ed altri ancora.
Danilo Rea, ricercatissimo in ambito pop e jazz, considerato uno dei migliori pianisti italiani, ha iniziato a suonare all’età di sei anni. Diplomatosi con il massimo dei voti al conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Studi classici, rock e pop influenzeranno la formazione del pianista e convergeranno attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile ed unico composto da due ingredienti: melodia ed improvvisazione. Diventa presto ricercatissimo dai principali cantautori e artisti pop italiani e collabora con Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano. Ancora oggi è considerato il pianista di fiducia di Mina che lo rivuole accanto a sé in una rarissima ed eccezionale ripresa dal vivo nel suo studio di registrazione a Lugano nel 2001.
Come pianista jazz l’esordio è nel 1975 con il Trio di Roma insieme ad Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. Negli anni ’80 fa parte del quintetto di Giovanni Tommaso e del gruppo dei Lingomania di Maurizio Giammarco. Si afferma ben presto grazie al suo talento e suona con i più grandi nomi internazionali come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Mehldau, Danilo Perez e Michel Camilo. Nel 1997 fonda con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra Doctor 3, il trio che per oltre dieci anni calcherà i più importanti palcoscenici jazz italiani ed internazionali con esibizioni in Europa, Stati Uniti, Sudamerica, Cina. Danilo Rea ha suonato nei più noti Festival Jazz in Europa, Usa, Canada, Messico, Brasile, Argentina, Senegal, India, Giappone, Cina, Corea ed Australia. Si è esibito nei luoghi più prestigiosi del mondo come il Guggenheim di New York e di Venezia con il Concerto in onore di Peggy Guggenheim (2008).
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