In tempi di Coronavirus i momenti di aggregazione sono diventati molto rari se non inesistenti. A colmare questa grave lacuna è venuto incontro la tecnologia che con le videoconferenze ha consentito di trascorrere in modo meno tragico i mesi di lockdown. Anche il mondo dell’emigrazione sarda non si è sottratto a questa opportunità e, il 30 maggio, ha organizzato un incontro virtuale a cui hanno aderito circoli sardi da tutto il mondo. L’evento organizzato dall’associazione dei Sardi in Cina “Amistade”, in collaborazione con l’Associazione Sardi in Toscana di Firenze, il Circolo di Siena “Peppino Mereu” e l’associazione “Isola” in Giappone, con il patrocinio della Regione Sardegna e dell’Istituto italiano a Shangai, verteva su “Il sacrario degli eroi infranti”: una conversazione con il prof. Gaetano Ranieri sui Giganti di Monte Prama. Il professor Ranieri, 74 anni, pur essendo Campano di nascita è cresciuto a Cagliari e quindi Sardo di adozione, è Stato Professore Ordinario di Geofisica Applicata prima al Politecnico di Torino e successivamente presso l’Università di Cagliari. La sua profonda ricerca sulla storia della Sardegna è affascinante e coinvolgente ma soprattutto consente un’attenta riflessione sulla storia di un’isola dimenticata e trascurata da troppi, specialmente da chi dovrebbe valorizzarne le potenzialità. L’appassionata e appassionante relazione fatta dal docente universitario è partita dall’analisi dei numerosi nuraghi presenti nell’isola sino ad arrivare al suo cavallo di battaglia: I giganti di Monte Prama. Due ore complessive di racconti di vita vissuta, della passione nel ricercare il modo per individuare i resti delle statue dopo il primo rinvenimento e dell’utilizzo di uno georadar, da lui ideato, che consente di leggere le anomalie presenti nelle profondità del terreno e che ha permesso di dare una lettura più chiara dei resti delle statue. Con l’escoscandaglio “Ranieriano” sono state analizzate più di 16 ettari di terreno e, attraverso l’attenta lettura scientifica dei risultati, il professore è riuscito ad individuare più di 140 metri di tombe ancora da scavare. Una ricerca in divenire che costantemente e pazientemente Gaetano Ranieri porta avanti senza preoccuparsi delle difficoltà che ha incontrato e che, probabilmente, potrebbero proporsi.
Un distillato di storia sarda che attraverso l web ha raggiunto più di 30 circoli sardi collegati dal tutto il mondo grazie alla volontà degli isolani emigrati e che si curano, più di altri, di promuovere la grande ricchezza della Sardegna. L’appuntamento è stato rinnovato perché in solo due ore non si possono racchiudere millenni di storia della Sardegna.
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