“Una grande esperienza sportiva e soprattutto di vita”, così ci racconta la signora Marongiu, “anche noi siamo contenti, soprattutto per il fatto che lei per lo sport non ha mai trascurato la scuola, ha sempre ottenuto degli ottimi risultati… non ti nego che per noi è un sacrificio, siamo lontani e ogni volta dobbiamo percorrere 200 km per raggiungere Nuoro, ma in questi casi si fa molto volentieri” che con queste le parole riassume la storia della figlia Giulia Cocco che a soli vent’anni partecipa come esterno al campionato di Serie A1 di Softball tra le file della Nuoro Softball.
Una storia che parte dal suo paese di origine e dalla passione di famiglia: il Baseball, a Domusnovas, dove il padre di Giulia (Nicola Cocco) gioca per 15 anni tra le fila della squadra locale, la Vibraf B.S e dove la giovane giocatrice comincia all’età di 8 anni la sua carriera in questo sport, proseguita anche per breve tempo con la Villa Ecclesiae B.S. e con la Shardana Softball Baseball di Iglesias (squadra nella quale gioca anche la sorella Martina, classe 2008 e con già due convocazioni alle spalle nelle categorie U13 e U14 nelle selezioni giovanili dell’Italia Softball), fino al salto incredibile tra le file delle giovanili U16 e U21 della Nuoro Softball con l’esordio in Prima Squadra a soli 15 anni nel 2018.
Passione, sacrificio e impegno e un forte attaccamento alla famiglia che con tanta volontà e partecipazione l’ha sempre sostenuta con orgoglio nelle scelte permettendogli di conciliare studio e sport, cosa che Giulia ha fatto egregiamente diplomandosi con buoni risultati lo scorso anno al Liceo Scientifico, all’IIS “Giorgio Asproni” di Iglesias e scegliendo poi di continuare a studiare Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Cagliari, naturalmente senza abbandonare la carriera sportiva, grazie alla società iglesiente degli Shardana che in collaborazione con la società nuorese le ha permesso di continuare ad allenarsi seppur a distanza in vista degli incontri ufficiali.
Oggi Giulia vive a Nuoro dove la Società offre gentilmente un’abitazione alle atlete fuorisede e grazie alla modalità online della DAD (Didattica a Distanza) segue le lezioni universitarie, si allena e gioca oltre che la Nuoro Softball, anche in Serie B con la Cinghis Nuoro Baseball Softball, associazione sportiva nata nel 2021 che ha l’intento di far crescere maggiormente il movimento del Softball nuorese, già il suo sguardo da combattente descrive la grande determinazione e il carattere maturo della ragazza che ha deciso di raccontare ad Ajò Noas la sua esperienza:
Ciao Giulia, quando hai cominciato la tua carriera a Nuoro?
“Ho iniziato la mia carriera a Nuoro nel 2018, prima nelle categorie Under e poi alla fine della stagione mi hanno convocata nella categoria Senior”.
Volevo chiederti: come descriveresti la tua esperienza di giocatrice e studente? Quanta determinazione serve per affrontare un’avventura del genere?
“Serve sicuramente tantissima responsabilità e voglia di crescere per riuscire a portare avanti un percorso di studi mentre ci si allena tutti i giorni al pari di un professionista, è sicuramente una situazione più impegnativa rispetto a quella di uno studente “regolare”, ma con la determinazione e la passione per lo sport si riesce a conciliare entrambe le cose”.
Quindi tu sei professionista a tutti gli effetti?
“Purtroppo il Softball in Italia è ancora uno sport dilettantistico, il livello di allenamento però è professionistico a tutti gli effetti”.
Immaginavo, volevo chiederti: perché secondo te molti/e ragazzi/e trovano difficoltà a realizzarsi nei loro ambiti? Percepisci questa difficoltà vivendo in Sardegna?
“Sicuramente vivere in Sardegna rende tutto più complicato, ci sono meno possibilità, comunque per un ragazzo di vent’anni è difficile soprattutto avere la forza mentale per riuscire a uscire dalla zona di comfort e impegnarsi davvero fino alla fine in quello che si vuole fare”.
Ti mancano la tua famiglia e i tuoi amici? Quanto contano per te?
“Sicuramente all’inizio è stato difficile, ora mi sono abituata a vederli poco nei mesi estivi, in ogni caso qui mi sento a casa con la società e le mie compagne, è come se fossero la mia seconda famiglia”.
di Gianmatteo Puggioni
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