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Da 12 giorni in rianimazione all’ospedale Sirai, non può essere trasferito e operato per via del Covid-19

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Dodici giorni fa aveva avuto un brutto incidente stradale mentre rientrava nella sua abitazione a Matzaccara, frazione del Comune di San Giovanni Suergiu, ma ancora oggi Roberto Matta, 42 anni, attende di essere operato al Bacino per la ricomposizione di un grave trauma. Questo perché a causa delle limitazioni imposte per il Covid-19 nessuna struttura specializzata ha potuto finora accoglierlo e curarlo in via definitiva.

Arrivato il 26 ottobre scorso nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sirai con gravi ferite, il 42enne inizialmente era stato operato al fegato e agli arti e, contestualmente, posto in coma farmacologico (da cui è uscito da circa tre giorni). Successivamente avrebbe dovuto subire una nuova e delicata operazione al bacino, ma vista la complessità del trauma i medici avevano optato per il suo trasferimento in una struttura specializzata in questo genere di interventi.

Un trasferimento che però non si è potuto ancora concretizzare: prima per l’indisponibilità dell’ospedale Brotzu di Cagliari che inizialmente aveva dato l’assenso ad accoglierlo ma poi, per via di altre urgenze e delle restrizioni sanitarie dettate dal Covid-19, lo aveva negato. Successivamente a dare la disponibilità ad accoglierlo era stata una struttura specializzata di Sassari, ma anche in questo caso (sempre a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria) il trasporto del paziente è stato rinviato.

Fatto sta che l’uomo dopo dodici giorni attende ancora di essere operato al bacino e, arrivati a questo punto, hanno comunicato i medici che lo hanno in cura alla famiglia, rischia addirittura conseguenze molto più gravi sulla sua salute.

Una situazione pericolosa sulla quale Barbara Dessí, sua compagna di vita non ha usato mezzi termini:

se presto il mio compagno non sarà trasferito e operato per ricomporgli il trauma al bacino, meglio conosciuto come “bacino aperto”, rischierà, ci è stato detto dai medici che lo hanno in cura, conseguenze molto gravi. Comprendo bene la situazione e le criticità provocate dall’epidemia in corso, ma non si possono lasciare persone in queste condizioni. Mi appello alla dirigenza dell’azienda sanitaria e al Presidente della Regione affinché intervengano e trovino immediatamente una soluzione”.

Una situazione paradossale che però non si discosta in questo particolare momento storico dalle tante altre provocate dal Covid-19, che stanno mettendo a dura prova, in Sardegna come in tutto lo “Stivale”, la pazienza e in generale la salute dei sempre più pazienti obbligati a rinunciare alle proprie visite e cure, spesso per patologie gravi.

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