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Cure palliative, per due giorni l’Ogliastra al centro del dibattito nazionale

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Il convegno andato in scena a Tortolì è servito per fare il punto sulle
terapie di accompagnamento al fine vita

Tortolì, 18 dicembre 2023 – Per due giorni l’Ogliastra è stata al centro
del dibattito nazionale sul delicato tema delle cure palliative. Nelle
giornate del 15 e 16 dicembre l’hotel La Bitta di Porto Frailis ha
ospitato il convegno “Riflessioni assistenziali sulle cure palliative”,
con la presenza di alcuni tra gli esponenti più importanti del panorama
italiano, come Gino Gobber, presidente della società italiana cure
palliative, Sebastiano Mercadante, direttore del centro riferimento
delle cure palliative della regione Sicilia e del dipartimento
oncologico della clinica La Maddalena di Palermo (considerato uno tra i
più influenti palliativisi italiani), e Giuliano Brunori, professore
associato di Nefrologia della scuola di Medicina dell’università di
Trento e direttore dell’unità operativa nefrologia ed emodialisi
multizonale – Trento.

Una grande occasione di confronto e di dibattito resa possibile grazie
all’organizzazione messa in campo dalla Asl Ogliastra e all’opera del
responsabile scientifico, Salvatore Sinatra, direttore della struttura
complessa Cure palliative dell’azienda socio-sanitaria ogliastrina:
«Eventi come questo, oltre ad essere una grande opportunità di
confronto, rappresentano anche un ottimo modo per far conoscere le cure
palliative – spiega Sinatra – attraverso il messaggio che può essere
veicolato dagli operatori sanitari, si può portare a conoscenza delle
persone l’esistenza di questo tipo di trattamenti, purtroppo non sempre
noti a tutti».

Davanti ad una sala convegni gremita di professionisti, gli interventi
di Gobber, Mercadante e Brunori hanno permesso di scattare una
fotografia molto precisa della situazione italiana e sarda sullo stato
di queste terapie: i possibili modelli di organizzazione, le best
practice da utilizzare come paradigma, la necessità di accelerare la
costruzione di reti locali. Tra gli altri temi toccati, anche
l’importanza di migliorare la comunicazione medico-paziente, in una fase
delicatissima come quella dell’accompagnamento del malato verso il fine
vita. In questo senso, sono stati molto significativi gli interventi di
Salvatore Salis, direttore dell’hospice di Nuoro e di Maria Cristina
Deidda, oncologa e palliativista dell’ ospedale San Giovanni di Dio di
Cagliari, che hanno presentato in maniera efficace e coinvolgente le
loro esperienze di lavoro e il loro approccio all’applicazione di
questi speciali trattamenti. Molto atteso l’intervento del vescovo delle
diocesi di Nuoro e Lanusei, monsignor Antonello Mura, che ha messo in
evidenza l’importanza delle cure palliative. «Un malato per essere
accompagnato ad una morte serena e umana, deve sapere di avere a
disposizione anche questa opzione – osserva Mura – bisogna rendere
queste cure veramente accessibili a tutti. L’attualità ci ha presentato
il primo caso in Italia in cui è stato reso possibile il suicidio
assistito, ma questa non deve essere l’unica via. Libertà di scelta
significa anche avere la consapevolezza di poter prendere altre strade,
ma oggi non si può dire che tutti siano consapevoli di avere più
alternative».

A chiudere i lavori, l’intervento di un altro relatore eccellente,
Gabriele Finco, professore ordinario di anestesiologia, medicina
intensiva e terapia del dolore dell’università di Cagliari e presidente
dell’Aisd (associazione italiana per lo studio del dolore) che ha
presentato una relazione sulla “Gestione del dolore nella palpazione”.

 

 

Fonte: Asl Ogliastra

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