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Covid, la Cina ammette: “Il nostro vaccino è poco efficace”

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Un tasso di efficacia del 50,4%.

Troppo poco per poter uscire definitivamente dalla pandemia generata dal Covid-19.

Pechino ammette i difetti delle dosi sviluppate in Cina e le autorità valutano la possibilità di mescolare tra loro diversi antidoti in modo da rinforzarne l’efficacia.

Il direttore dei Centri per il controllo delle malattie del Paese, Chengdu Gao Fu, nel corso di una conferenza stampa dichiara: “Ora stiamo formalmente considerando se usare diversi vaccini per il processo di immunizzazione. I vaccini cinesi non hanno tassi di protezione molto alti“.

La Cina, al momento, non ha approvato l’utilizzo di vaccini ‘stranieri’ nel paese. Gao ha citato gli antidoti a mRna, diversi da quelli tradizionali: “Tutti devono considerare i benefici che i vaccini a mRna possono portare all’umanità. Dobbiamo seguire attentamente le cose e non ignorarli solo perché abbiamo già diversi tipi di vaccini».

A dicembre, citato dalla Xinhua, Gao aveva detto di “non escludere effetti collaterali negativi perché venivano usati per la prima volta su gente in buone condizioni di salute”.

La Cina, fino a 20 giorni fa, forniva vaccini a 80 Paesi e tre organizzazioni internazionali, esportandoli in più di 40 Stati e cooperando con più di 10 nazioni nell’ambito di ricerca, sviluppo e produzione.

I vaccini Pfizer e Moderna raggiungono un’efficacia attorno al 95%, risultati fuori dalla portata dei vaccini cinesi. E allora, questa ammissione di bassa efficacia potrebbe comportare un serio problema per le campagne vaccinali di alcuni paesi.

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